Un sondaggio riservato commissionato da Dagospia mostra una situazione inaspettata in vista delle prossime elezioni regionali in Sardegna.
Domenica 25 febbraio gli elettori sardi saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Presidente della Regione. La massica carica regionale è attualmente occupata Christian Solinas che ha trionfato nel 2019 sostenuto da tutto il centrodestra. In quell'occasione, si trattò di una vittoria schiacciante: 47% dei voti contro il 32% di Massimo Zedda, candidato del centrosinsitra. Rispetto a quella tornata elettorale, però, c'è una novità: il centrosinistra si è alleato con il Movimento 5 Stelle che, nel 2019, aveva deciso di correre da solo.
La candidata avanzata da PD e M5S è Alessandra Todde. Tuttavia, il centrosinistra, se così possiamo chiamarlo, non è completamente unito. Infatti, Azione, Italia Viva e +Europa hanno deciso di proporre un altro candidato, prendendo le distanze dall'alleanza con i populisti del Movimento 5 Stelle. Renato Soru è il nome del candidato proposto dall'alleanza centrista. Infine, il centrodestra si presenta con un nome nuovo: Paolo Trгzzu. In gara c'è anche Lucia Chessa che si è candidata a capo di una lista civica.
Il sondaggio per le elezioni in Sardegna
Questi sono i 4 sfidanti che si contenderanno il posto a capo della regione Sardegna. La sfida che a un primo momento sembrava tendere a favore del centrosinistra è stata complicata dalla rottura con Italia Viva, +Europa e Azione. Tuttavia, un sondaggio riservato commissionato da Dagospia, il sito di Roberto D'Agostino, mostra un centrosinistra tutt'altro che in difficoltà. Alessandra Todde, infatti, sarebbe in vantaggio su Paolo Trozzu di quasi 3 punti percentuali: 45% vs 42,5%. Stando al sondaggio, Roberto Soru si attesterebbe intorno all'11% e la candidata autonoma raccoglierebbe le briciole.
Il sondaggio, quindi, sembrerebbe premiare il campolargo tra PD e M5S che, quindi, dopo queste elezioni potrebbe diventare realtà. Come sappiamo, però, il margine di errore di questi sondaggi è molto alto, quindi, il risultato è tutt'altro che scontato. Di sicuro, le elezioni regionali in Sardegna si prospettano essere un banco di prova importante per la politica nazionale. Saranno un antipasto e un banco di prova per le prossime elezioni europee che si terranno dal 6 al 9 giugno. L'attenzione mediatica, quindi, man mano che ci avviciniamo a domenica 25 febbraio si sta spostando verso la Sardegna per quella che si prospetta essere una sfida all'ultimo voto. Ad avere la meglio sarà il candidato che raggiungerà la maggioranza dei vori a prescindere dalla percentuale. Non è previsto, quindi, il ballottaggio. La quota di seggi assegnata al partito che ottiene la maggioranza dei voti, però, varia in base alla percentuale: il 60% se ottiene più del 40% dei voti, il 55% se ottiene dal 25 al 40% e nessuno premio di maggioranza se la percentuale di voti è inferiore.
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