Il direttore editoriale di Libero Quotidiano Daniele Capezzone, ospite a Zona Bianca, ha spiegato perché il dissidente russo morto in prigione Alexei Navalny è un eroe.
La tragica notizia della morte di Alexei Navalny ha sconvolto in mondo intero nei giorni scorsi. Il principale oppositore di Vladimir Putin in Russia ha perso la vita in circostanze ancora sconosciute in una colonia penale nell'Artico russo. Navalny stava scontando una pena di oltre 30 anni per finanziamento dell'"estremismo", riabilitazione del "nazismo" e altre condanna fabbricate ad hoc dalle autorità russe per metterlo a tacere.
Il mistero, purtroppo, avvolge la sua morte. Il Cremlino afferma che Navalny è morto a causa di una "sindrome di morte improvvisa". Una formulazione che dici tutto è niente. Sul suo corpo, però, sono state trovate di lividi che, secondo le autorità russe, sono state causate dai tentativi di rianimazione. A rendere ancora più oscura la situazione, si aggiunge il fatto che le videocamere di sorveglianza della colonia penale non erano funzionanti quando Navalny è deceduto. Insomma, probabilmente non sapremo mai cosa è successo veramente al principale oppositore di Putin. Tuttavia, ciò non ha impedito a migliaia di persone in tutto il mondo e in Russia di ricordare Alexei Navalny.
Navalny, il ricordo di Daniele Capezzone
Anche il direttore editoriale di Libero Quotidiano Daniele Capezzone, ospite di Giuseppe Brindisi a Zona Bianca, il programma di approfondimento di Rete4, ha spiegato perché Navalny è un eroe. Dopo aver ricordato come tutti i Governi, sia di destra che di sinistra, siano cascati nel tranello di Putin e abbiano fatto affari con la Russia, Daniele Capezzone ha speso qualche parola per Alexei Navalny. Il giornalista ha ricordato che Navalny non era "un liberale perfetto" secondo i canoni occidentali. Da ricordare, all'inizio della sua carriera politica, la partecipazione alle marcia di estrema destra in Russia e la difesa delle posizioni xenofobe, anti-immigrati e vicine al nazionalismo. Da questo punto di vista, era più vicino al populismo occidentale.
"Ma è stato un eroe, uno che ha fatto l'opposizione in quelle condizioni", ha affermato Capezzone. "Hanno provato ad avvelenarlo (nel 2020, ndr), è stato salvato in Germania, torna comunque nel suo Paese, andando incontro a un arresto sicuro, viene mandato praticamente al Polo Nord a morire in questo modo e che qualcuno, perfino due sere dopo questa morte, sia qui a fare il processo a Navalny è veramente paradossale", ha concluso Capezzone. Infatti, in questi giorni, molte persone, facendo il gioco della propaganda russa, ricordano e mettono in luce solo gli aspetti discutibili dell'operato politico di Navalny, omettendo le battaglie per rendere la Russia più democratica e il coraggio politico di quest'uomo.
"Navalny è stato un eroe"
Così a #zonabianca il direttore editoriale di Libero @Capezzone pic.twitter.com/HJGvO8uck4— Zona Bianca (@zona_bianca) February 18, 2024
LEGGI ANCHE: Russia, è mistero sulle cause della morte e sul corpo di Navalny, la madre: "Non è all'obitorio"