Mario Giuliacci ha parlato dell'ipotesi relativa a una 'grande nevicata' entro fine febbraio sull'Italia. Ecco cos'ha detto il meteorologo in pensione sulla seconda metà dell'inverno 2024, che potrebbe riservare qualche sorpresa.
Sta volgendo al termine un fine settimana ricco di precipitazioni su tutto il paese. Ha piovuto su tutte e venti le regioni italiane, con pochissime province a fare eccezione. Cosa c'è da aspettarsi per la settimana prossima all'inizio? Molta meno pioggia, soprattutto da mercoledì a venerdì. Lunedì e martedì, infatti, piovaschi residui insisteranno al Centro e al Sud. Lunedì qualche fenomeno isolato interesserà tutte le regioni dall'Abruzzo in giù (Lazio compreso), mentre martedì ancora piogge deboli solo su Campania, Basilicata, Puglia e Sicilia settentrionale.
Ciò che cambierà nella prossima settimana saranno le temperature. Le minime, in particolare, caleranno su tutto lo Stivale, mentre le massime rimarranno perfettamente in linea con i valori tipici di metà febbraio e in certi casi saranno anche leggermente al di sopra della media. Un nuovo peggioramento è previsto per sabato 17, ma di questo se ne parlerà con maggior contezza a metà settimana. L'interrogativo che molti si pongono in questa fase è: arriverà la neve prima che faccia primavera? Se escludiamo Alpi e Appennini, nelle grandi città tra dicembre 2023 e febbraio 2024 non se ne è vista affatto. Assisteremo, dunque, a nevicate tardo invernali nella seconda metà di febbraio? Vediamo cos'ha detto a tal proposito Mario Giuliacci.
Mario Giuliacci parla dell'eventuale nevicata entro fine febbraio
Anche chi non è laureato in climatologia sa che le condizioni meteorologiche cambiano di continuo e sono imprevedibili nel lungo termine. Chiunque può affermare che, statistcamente, c'è possibilità di nevicate da qui a fine febbraio, visto che nessuno sa esattamente cosa succederà tra dieci giorni da questo punto di vista. Dalla sua casa, con tre Tapiri d'Oro in bella vista, il Colonello Giuliacci fa sapere che l'ipotesi di una nevicata forte entro fine mese non è da escludere, poiché ci sono dei segnali importanti nell'aria - è proprio il caso di dirlo. Per l'esattezza, fa sapere Giuliacci, è in atto un evento 'forte' di Stratwarming, ovvero surriscaldamento della stratosfera polare. Questo evento, di solito, precede di 7/10 giorni l'arrivo di un'ondata di freddo causata dall'uscita del vortice polare dalla sua sede, o verso il Pacifico o verso l'Europa.
"Sembra", premette Giuliacci, che questa volta sia diretto verso l'Europa. Ci sono buone possibilità che tra fine febbraio e inizio marzo anche l'Italia sia interessata da questo arrivo di aria polare, con conseguenti possibili nevicate anche a bassa quota. D'altronde, febbraio ci ha abituati a fenomeni notevoli da questo punto di vista. Molti ricorderanno il 2012, quando fin dai primi giorni del mese, la neve cadde abbondante sull'Italia. Particolarmente clamoroso fu quanto successe a Roma, dove la neve è un'assoluta rarità. Tra il 2 e il 5, la Capitale rimase paralizzata proprio per la straordinarietà dell'evento. Gravi disagi furono registrati anche nel resto d'Italia, ma la fascia adriatica fu quella maggiormente colpita. Urbino vanta il record storico: 300 centimetri complessivi nel mese di febbraio. Dodici anni fa, non duecento.
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