Il cartello esposto da uno studio medico in Italia ha fatto rapidamente il giro del web: il messaggio lanciato è un reato punibile per legge.
In Italia, gli studi medici di base rappresentano un pilastro fondamentale del sistema sanitario nazionale, fungendo da primo punto di contatto tra i cittadini e l'assistenza sanitaria. Questi centri offrono una gamma di servizi essenziali, come la prescrizione di farmaci, svolgendo un ruolo cruciale nel garantire l'accesso alle cure per tutti i cittadini. La vicinanza al paziente, la continuità assistenziale e la conoscenza approfondita del contesto socio-sanitario locale sono solo alcune delle caratteristiche che rendono gli studi medici di base un asset insostituibile per la comunità.
Tuttavia, cosa accade quando un cartello esposto all'ingresso di uno di questi studi, invece di promuovere la salute o informare sui servizi offerti, si trasforma in un caso di reato? Questa è la storia di uno studio medico che, con una semplice parola, ha implicitamente ammesso di commettere un reato. Ovviamente, si è trattato di un malinteso basato sulla cattiva conoscenza della lingua italiana da parte di chi ha scritto il cartello. Ma scopriamo insieme i dettagli di questa storia.
Il cartello 'illegale' dello studio medico
Non si sa chi ha scritto il cartello in questione. Probabilmente la segretaria. Fatto sta che la foto scattata da un paziente è diventata rapidamente virale ed è stata condivisa anche dall'account Instagram di Cristiano Militello. Ma cosa ci sarà mai scritto su questo cartello? Oltre agli orari (dalle 9 alle 19) e al giorno di chiusura (il sabato), ciò che fa ridere è l'ultima frase: "La segreteria è disponibile per ricettazioni e informazioni". Avete capito dove sta il reato? Chi ha scritto il messaggio intendeva con ricettazione la possibilità di stampare le ricette per l'acquisto dei farmaci e le visite mediche.
Tuttavia, in italiano, il significato di questa parola è un tantino differente. Infatti, con il termine 'ricettazione' si intende "l'acquisto da parte di chiunque di beni illecitamente sottratti a un terzo o, più in generale, l'acquisto di beni derivanti da un delitto di qualsivoglia entità e natura". Ovviamente, lo studio medico in questione non commette reati del genere. Come abbiamo spiegato, il significato inteso dai dipendenti è un altro. Fatto sta che l'immagine ha suscitato l'ilarità del web, diventando rapidamente virale. Chissà se il cartello ha attirato l'attenzione delle forze dell'ordine. Ma, sicuramente, anche gli agenti hanno capito che si tratta di un malinteso e che lo studio medico in questione non commette alcun tipo di reato.
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