Cento Anni in una Notte è lo spettacolo dell'Aida dall'Arena di Verona su Rai 1. Lo spettacolo lascia perplessi molti spettatori: i motivi.
Una serata speciale in cui Rai Cultura e Rai 1 hanno favorito una diretta in mondovisione per celebrare l'apertura della stagione operistica all'Arena di Verona, la centesima. Tale museo a cielo aperto è sopravvissuto davvero a tutto, e questo è stato sottolineato dalla conduttrice Milly Carlucci. Con lei Luca Zingaretti, Alberto Angela e una serie di ospiti invitati che l'hanno raggiunta per le loro emozioni a caldo: Lino Banfi, il Volo, Amadeus e sua moglie Giovanna Civitillo (che recentemente ha cambiato look spiazzando chiunque).
Madrina dell'evento Sophia Loren, che ha scatenato un boato non appena ha fatto il suo ingresso. L'Aida è stata scelta per la rappresentazioni. 737 recite sono state realizzate a Verona e dunque, ancora Giuseppe Verdi per una serata davvero magica. Il pubblico Rai segue e apprezza sempre eventi di questo genere. Non si riesce proprio a fare a meno di starsene in silenzio senza commentare ogni minimo dettaglio, per quel che riguarda un evento davvero esclusivo e con gli occhi di tutto il mondo puntati addosso. C'è stato un aspetto che più di qualunque altro, ha fatto storcere il naso a più di un utente sui social.
Aida all'Arena di Verona: critiche spietate alla scenografia e non solo
L'Aida di Giuseppe Verdi è ambientata nell'antico Egitto, durante il regno del faraone. La trama si svolge principalmente a Menfi, la capitale egiziana, e al Tempio di Iside a Tebe. L'opera è incentrata sul triangolo amoroso tra Radamès, un valoroso capitano egiziano, Amneris, la figlia del faraone e Aida, una schiava etiope. La storia si sviluppa tra intrighi politici, conflitti tra nazioni e la lotta tra l'amore e il dovere. Negli anni dunque, ci hanno abituati ad ambientazioni e costumi che ricordassero in tutto e per tutto, la storia e i luoghi che fanno da sfondo.
Critiche principalmente alla scenografia e ai sottotitoli, che nei primi momenti di messa in onda, non sono apparsi proprio a tempo con la rappresentazione. Come ha spiegato Alberto Angela nel suo intervento introduttivo lodando tale scelta, la produzione di Stefano Poda ha scelto un'impronta diversa, quasi più futuristica per certi versi. Caschi, mantelli argento e niente armi. C'erano della mani finte ad ergersi sui bastoni agitati dai figuranti.
Una grande mano si muoveva a seconda dei vari momenti della trama sullo sfondo e il tutto, era estremamente minimal: per i più tradizionalisti appunto, la scenografia era assente. Una scelta che non ha convinto tanti spettatori, delusi da un evento che capita solamente una volta l'anno e un'opera che è tra le più acclamate in tutto il mondo. Doveroso sottolineare, che un'altrettanta fetta di pubblico ha invece apprezzato e commentato positivamente l'azzardo, che non si vede spesso ad eventi di questo tipo e portata.
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