L’altro ispettore, ieri il finale di stagione della fiction Rai con protagonisti Alessio Vassallo e Cesare Bocci. Un prodotto necessario, che, però, non ha ricevuto l’attenzione che meritava
In un paese in cui il numero di morti bianche è spaventosamente alto, una fiction come L’altro ispettore calza veramente a pennello. Una tematica, quella dei morti sul lavoro, che non viene sufficientemente affrontata, né trova abbastanza spazio nelle discussioni che l’opinione pubblica ogni giorno affronta. Se ne parla, piuttosto, solamente quando c’è la concomitanza di più vittime nello stesso giorno, o nella stessa settimana. Oppure quando una strage avviene e solleva sdegno e rammarico. Ma, come cantava Fabrizio De André in Don Raffaè, lo Stato da sempre “si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità“.
La sicurezza sul luogo di lavoro rappresenta ancora un grande irrisolto nel nostro paese, con troppe aziende e fabbriche che non rispettano le regole a tutela del lavoratore. E a pagare con la propria vita sono operai e operaie, che per pochi soldi rischiano ogni giorno di non tornare a casa dalle proprie famiglie. L’altro ispettore, fiction Rai andata in onda nelle scorse settimane (ieri sera il finale di stagione), ha rappresentato una sorta di felice novità nel palinsesto televisivo. Dopo tante serie dall’argomento più o meno simile -per non dire identico, finalmente qualcosa di diverso. E di diverso nel senso più positivo del termine.

L’altro ispettore, share troppo basso per una fiction che andava valorizzata molto di più
L’altro ispettore ha per protagonisti l’attore palermitano Alessio Vassallo e Cesare Bocci, popolare volto del piccolo schermo. Vassallo interpreta l’ispettore del lavoro Domenico Dodaro, il quale, dopo aver combattuto per anni il caporalato al Sud Italia, torna a Lucca, dove lo attendono nuovi casi è nuove indagini che affronta con gentilezza e intelligenza. Mettendo sempre al centro la dignità del lavoratore, e mai le dinamiche di potere e di denaro che, troppo spesso, uccidono innocenti.
Lo share della serata di ieri, martedì 9 dicembre, restituisce un interesse appena sufficiente nei confronti di questa fiction, da parte del pubblico da casa. Su Rai 1 L’altro ispettore ha interessato, infatti, solo 2.791.000 di spettatori, pari al 16.7% di share.
Niente in confronto agli ascolti di Sandokan, fiction evento trasmessa lunedì sera, che ha radunato davanti al piccolo schermo 4.424.000 italiani. Vero è che la serie con Can Yaman e Alessandro Preziosi rappresenta intrattenimento puro, remake di una leggenda della tv che, all’epoca, vide protagonista Kamir Bedi. Tuttavia, Rai avrebbe potuto dedicare più attenzione e pubblicità anche a L’altro ispettore. Scegliendo, magari, anche un altro momento per trasmettere questa fiction, in onda sempre il giorno dopo Sandokan. Di cui ha raccolto, per forza di cose, solo le briciole. Peccato.
