Lavoro, lo sfogo di un giovane: “Sono disperato, pagano 4 euro l’ora”

Le testimonianze di chi non riesce a trovare lavoro, raccolte su un gruppo Facebook

Scrollando la bacheca del gruppo Facebook Basta annunci di lavoro generici o ambigui è difficile non mettersi le mani tra i capelli, demoralizzati da quel che si legge. Si tratta di una grande bacheca collettiva su cui si confrontano coloro che sono alla ricerca di un’occupazione. Ci si scambia pareri, consigli, si danno dritte ai più giovani che stanno muovendo i primi passi nel mondo del lavoro o, semplicemente, ci si sfoga, raccontando la propria ultima e pessima esperienza con un capo spietato, sicuri di trovare sempre comprensione, e conforto. Lo specchio di un Paese in cui, stando agli ultimi dati Istat, il tasso di occupazione sta salendo, raggiungendo, nel 2025, il livello ‘record’ del 62,5%.

Ma quanto lavoro sommerso o a nero c’è, quanti uomini e donne, magari qualificati, non riescono ad aprirsi neppure uno spiraglio nel proprio settore professionale? Tanti, a giudicare dal numero impressionante di post che ogni giorno compaiono su questo gruppo Facebook. Ne abbiamo raccolto qualcuno, risalente alle ultime ore, che ci ha colpito di più. Il primo è scritto da un ragazzo, il quale scrive: “Sono un ragazzo della provincia di Bari, e sono un po’ disperato. La mia esperienza è prevalentemente sulla ristorazione, ho fatto quattro stagioni estive e lavoro poco in inverno. Mi sono stancato di questa precarietà. Sono pure Oss (operatore sociosanitario, ndr) però per entrare nelle Rsa, se non conosci nessuno, è veramente difficile. Vorrei sapere se qualcuno mi può aiutare per trovare un lavoro stabile, senza essere pagato 4 € l’ora?”.

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Il post del giovane dalla Puglia apparso sul gruppo Facebook Basta annunci di lavoro generici o ambigui

Lavoro, “nessuno mi chiama, nessuno mi manda nemmeno a fare un colloquio”

Un’altra utente, in data 18 novembre, scrive: “Ciao a tutti, sono rientrata in Italia, prima stavo in Inghilterra e la situazione lavorativa è sempre peggio. Nessuno mi chiama, nessuno mi manda nemmeno a fare un colloquio. Ho 31 anni e penso di essere arrivata al capolinea con il lavoro almeno qua in Italia“.
La risposta degli utenti è ancor più scoraggiante: “Cara, purtroppo la risposta è che saresti dovuta rimanere in Inghilterra. Ovviamente questo non vuol dire che la tua scelta non sia stata ben motivata, ma dal punto di vista lavorativo sarebbe stato meglio. Mi dispiace molto”. Per fortuna, c’è chi offre un minimo di conforto: “Ho pochi anni meno di te, 28. Stessa situazione. Però non mi arrendo. Continua a perseverare anche tu, per quanto non sia sempre facile“.
Testimonianze dolorose, che in qualche modo raccontano l’altra faccia dell’Italia, lontana dai dati Istat.