Azzurra Petrini, content creator italiana che da anni vive nei Paesi Bassi, ha raccontato in un video virale un aspetto della lingua olandese che l’ha profondamente colpita: il modo in cui gli olandesi insultano. Non si tratta di parolacce comuni o di espressioni volgari come quelle che si sentono in molte altre lingue europee, ma di qualcosa di molto più particolare e, per certi versi, inquietante: gli insulti in olandese si basano sulle malattie.
“Usano le malattie per insultare”: il racconto di Azzurra Petrini
Azzurra ha spiegato che in olandese le offese più pesanti fanno riferimento a malattie, alcune ormai scomparse come il tifo o la tubercolosi, altre purtroppo ancora molto gravi e diffuse, come il cancro. Tra le espressioni più forti c’è “Kanker” — che significa appunto “cancro” — usata sia da sola che in forma composta, come “Kankerlijer”, ovvero “portatore di cancro”. “Mi sento male solo a parlarne”, racconta, “non capisco come si possa usare una parola così pesante per offendere qualcuno, ma sto solo dicendo la verità”.
La youtuber sottolinea che questi termini non vengono usati solo come insulti diretti, ma anche come imprecazioni quotidiane, un po’ come accade in italiano con alcune bestemmie o parolacce molto forti. “La stessa parola può essere un’esclamazione, un rafforzativo o addirittura un modo per dire qualcosa di positivo in modo volgare”, spiega.
Un linguaggio che mescola tabù e ironia
In olandese, il termine “Kanker” ha molteplici sfumature. Può indicare disprezzo, come in “Kanker weer” (che significa “brutto tempo”, ma in modo molto volgare), oppure essere usato come rafforzativo positivo, come in “Kanker lekker”, che si traduce con “delizioso” ma mantiene un tono volgare. “È un modo di parlare che mi ha sconvolta all’inizio”, dice Azzurra. “Lo usano soprattutto i ragazzi o gli uomini un po’ rozzi, raramente le donne.”

Questo uso delle malattie come parte del linguaggio quotidiano rivela un aspetto culturale profondo: una forma di espressione diretta, cruda e priva di tabù, tipica della mentalità olandese. Nei Paesi Bassi, infatti, parlare apertamente anche di temi scomodi non è visto come un problema, ma come una dimostrazione di sincerità. Tuttavia, per chi proviene da culture più “filtrate”, come quella italiana, può risultare davvero difficile da accettare.
Un diverso senso del limite linguistico
Molti utenti che hanno commentato il video di Azzurra su Instagram e TikTok hanno confermato le sue impressioni. “Penso che tu viva in Olanda del Nord o del Sud”, scrive un utente, “perché nelle altre regioni dei Paesi Bassi l’uso di malattie come insulti è molto meno comune. La parola ‘cancro’, ad esempio, non viene quasi mai usata fuori dall’Olanda”.
Il linguaggio, in fondo, riflette la mentalità di un popolo. E in questo caso, mostra quanto gli olandesi siano diretti anche quando parlano di argomenti considerati “tabù” altrove. La forza delle parole, però, cambia a seconda del contesto: ciò che in una lingua può essere considerato gravemente offensivo, in un’altra può diventare un modo di enfatizzare, esagerare o persino scherzare.
Diversi modi di offendere, stessa necessità di esprimersi
Un altro utente ha fatto notare come, in Italia, l’uso di bestemmie e parolacce religiose sia altrettanto diffuso, e spesso paragonabile per intensità all’uso di termini legati alle malattie nei Paesi Bassi. In entrambi i casi, si tratta di parole che colpiscono simboli molto forti — la religione per gli italiani, la salute per gli olandesi — ma che vengono “normalizzate” dal contesto culturale e dall’uso quotidiano.
Le lingue evolvono con chi le parla. Gli olandesi, con il loro spirito pratico e la loro schiettezza, hanno trasformato persino parole durissime in espressioni di uso comune. Gli italiani, invece, continuano a usare riferimenti religiosi o sessuali come valvole di sfogo. Due culture diverse, ma con un punto in comune: la necessità di esprimere emozioni forti attraverso il linguaggio.
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