Perché le Pringles sono contenute in un tubo e le altre patatine in una busta? La risposta è molto interessante

Le Pringles sono uno degli snack salati più riconoscibili al mondo: croccanti, gustose e incredibilmente uniformi. Eppure, chiunque le abbia assaggiate si sarà chiesto almeno una volta perché arrivano sempre in quel iconico tubo cilindrico, invece che nella classica busta di plastica come la maggior parte delle patatine. La risposta affonda le radici nella storia dell’innovazione alimentare degli anni ’50 e nella voglia di risolvere un problema che, all’epoca, tormentava milioni di consumatori.

Le Pringles non sono vere patatine, e c’è un motivo preciso

Prima di parlare del tubo, è bene chiarire un equivoco: le Pringles non sono considerate legalmente “patatine”. Lo si legge anche sulla confezione, dove vengono definite semplicemente “snack salati”. La ragione è molto semplice: contengono solo circa il 17% di patate, per lo più sotto forma di fiocchi o farina. Il resto dell’impasto è composto da farine di mais e riso, oli vegetali, sale e aromi.

A differenza delle chips tradizionali, che nascono da fettine di patata fritte in olio, le Pringles vengono realizzate impastando gli ingredienti, modellandoli nella loro inconfondibile forma curva — chiamata tecnicamente parabola iperbolica — e poi cuocendoli in modo uniforme. Questo processo industriale garantisce quella consistenza perfettamente croccante e l’aspetto identico di ogni singola “patatina”, rendendole ideali per essere impilate una sull’altra.

Il problema delle patatine in busta e la sfida di Procter & Gamble

Negli anni Cinquanta, la società Procter & Gamble decise di affrontare una sfida che nessun produttore di snack aveva ancora risolto. Le patatine in busta avevano tre difetti principali: erano troppo unte, tendevano a sbriciolarsi e diventavano rapidamente stantie. Inoltre, ogni chip aveva una forma diversa, cosa che complicava il confezionamento e riduceva la resa dei trasporti.

A fine Anni '50, Procter & Gamble si prefissò di risolvere il problema delle patate in busta troppo oleose, friabili e dalle forme irregolari
A fine Anni ’50, Procter & Gamble si prefissò di risolvere il problema delle patate in busta troppo oleose, friabili e dalle forme irregolari

Per risolvere il problema, P&G chiamò il chimico Fred Baur, un uomo geniale che non solo inventò una “nuova patatina”, ma anche il contenitore perfetto per conservarla. L’obiettivo era chiaro: creare uno snack che restasse fresco più a lungo, che non si rompesse e che potesse essere impilato senza spazi d’aria inutili. Da questa idea nacque il tubo che oggi tutti conosciamo.

Un tubo geniale: pratico, ecologico e iconico

Il tubo delle Pringles è un piccolo capolavoro di ingegneria del packaging. È composto da carta pressata e alluminio all’interno, con un coperchio richiudibile in plastica. Questa combinazione mantiene lo snack croccante, lo protegge da urti e umidità e riduce la quantità di aria necessaria nel contenitore. Il formato verticale, inoltre, consente di impilare le confezioni più facilmente sugli scaffali e di occupare meno spazio durante il trasporto.

Non si tratta solo di una scelta estetica: il tubo è parte integrante del prodotto. La forma perfettamente curva delle Pringles si adatta al contenitore, e viceversa. Senza di esso, perderebbero la loro caratteristica principale: l’uniformità. È per questo che, nel mondo del marketing alimentare, le Pringles sono spesso citate come esempio perfetto di packaging funzionale e riconoscibile.

Un’eredità che vive ancora oggi

Fred Baur fu talmente orgoglioso della sua creazione che chiese esplicitamente, nel suo testamento, di essere sepolto con un tubo di Pringles. I suoi familiari esaudirono la sua volontà nel 2008, scegliendo la versione classica rossa al gusto Original. Un gesto simbolico che racconta quanto questo semplice contenitore sia diventato parte della cultura popolare e della storia del design alimentare moderno.

Oggi, a più di sessant’anni dal loro debutto, le Pringles continuano a essere prodotte nello stesso modo, con la stessa attenzione alla forma e alla croccantezza. Il loro packaging iconico non è mai cambiato davvero, proprio perché rappresenta la perfetta sintesi tra funzionalità, estetica e identità del marchio.

In fondo, quel tubo non serve solo a conservare le Pringles: è parte della loro storia, della loro personalità e del motivo per cui, ogni volta che ne apriamo uno, non riusciamo mai a fermarci alla prima.