Più passa il tempo, più ci accorgiamo di quanto lo smartphone sia diventato parte integrante della nostra quotidianità. Con un semplice tocco sullo schermo paghiamo la spesa, controlliamo il conto in banca, ascoltiamo musica e ci teniamo in contatto con gli amici. È difficile immaginare una giornata senza di lui, infatti molti influencer stanno proponendo video di “x giorni senza smartphone”, presentandoli come un’impresa vera e propria.
Ma oltre alla comodità e all’intrattenimento, lo smartphone può letteralmente salvare la vita. Succede quando dobbiamo chiamare il 112 o altri numeri d’emergenza, anche se sul display compare la scritta “Solo chiamate di emergenza”. Come è possibile che funzioni anche quando “non prende”? A spiegarlo è un ingegnere che gestisce il profilo TikTok ingegneria.italia, che ha chiarito il mistero in modo semplice e preciso.
Quando il segnale non c’è, ma la chiamata d’emergenza sì
Ogni telefono si collega normalmente alla rete del proprio operatore mobile. Questo collegamento consente di effettuare chiamate, navigare su internet e inviare messaggi. Se però ci si trova in una zona in cui l’operatore non ha copertura, il telefono non riesce ad agganciarsi a nessuna cella e le chiamate tradizionali non partono. Ed è qui che entra in gioco la modalità d’emergenza.
Secondo quanto spiegato dall’ingegnere, gli standard di comunicazione come GSM, UMTS, LTE e 5G prevedono un sistema speciale. Quando componi un numero d’emergenza come il 112, il telefono cambia stato: entra in un servizio “limitato” ma con un privilegio fondamentale. Può tentare l’accesso a qualsiasi rete cellulare disponibile, anche se appartiene a un operatore diverso dal tuo, e lo fa senza bisogno di roaming o di autenticazione completa.
Come funziona tecnicamente la chiamata d’emergenza
Nel momento in cui componi un numero d’emergenza, il telefono invia una richiesta di connessione che viene subito riconosciuta come prioritaria. La rete, anche se non è quella del tuo operatore, capisce che si tratta di una chiamata al numero unico europeo 112 (o 118, 113, 115, a seconda dei Paesi) e la instrada automaticamente verso il centro di risposta competente. È un protocollo di sicurezza internazionale che assicura la possibilità di chiedere aiuto in qualsiasi situazione.
In pratica, lo smartphone non ha bisogno di “frequenze magiche” né di collegamenti nascosti. Usa le celle radio di altri operatori presenti nella zona e le sfrutta temporaneamente solo per quella comunicazione. Tutto questo avviene in pochi secondi, senza che l’utente debba impostare nulla.
Chiamate d’emergenza anche senza credito o SIM
Un altro aspetto interessante riguarda i telefoni senza credito o con la SIM bloccata. Le chiamate d’emergenza sono sempre possibili anche in questi casi. In molti Paesi europei, compresa l’Italia, il sistema consente persino di contattare il 112 senza alcuna SIM inserita. È sufficiente che il dispositivo riesca ad agganciare almeno una cella disponibile. L’obiettivo è garantire che chiunque possa contattare i soccorsi, indipendentemente dalle condizioni del proprio piano telefonico o del dispositivo.

Tuttavia, come precisa l’ingegnere, questo meccanismo funziona solo se nell’area è presente almeno una rete cellulare raggiungibile. Se invece non arriva alcun segnale da nessun operatore, la chiamata non può partire. È il motivo per cui in zone completamente isolate, come alcuni tratti di montagna o mare aperto, neppure il 112 può essere contattato.
Perché è importante conoscere questa funzione
Molti utenti ignorano che il loro smartphone dispone di questa capacità, e in caso di emergenza potrebbero pensare di essere completamente isolati. Sapere che esiste un protocollo di rete dedicato alle emergenze può fare la differenza in situazioni critiche. È una funzione prevista a livello internazionale, costantemente aggiornata con gli standard delle nuove reti come il 5G, per garantire compatibilità e rapidità d’intervento.
La prossima volta che vedrai la scritta “solo chiamate d’emergenza”, saprai che non è un messaggio inutile o un errore del telefono. È una garanzia di sicurezza che lavora dietro le quinte, pronta ad attivarsi quando serve davvero. E anche se lo smartphone è ormai un’estensione di noi stessi per mille motivi diversi, in quei momenti diventa qualcosa di più: un collegamento diretto con chi può salvarci la vita.
@ingegneriaitalia Ma come mai anche se il mio telefono non prende le chiamate d’emergenza invece funzionano comunque?
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