Fisico spiega perché ci fanno male le orecchie quando prendiamo un aereo e come risolverlo

Capita spesso durante decollo e soprattutto atterraggio: sentire dolore alle orecchie, al punto che le andiamo a tappare. Un divulgatore spagnolo (dottore in fisica-chimica) @phdresponde lo ha raccontato in un video virale su TikTok: la tromba di Eustachio non riesce a pareggiare subito la pressione tra orecchio medio e la cabina, il timpano si flette e arriva la sensazione di ovattamento e dolore. La buona notizia? Ci sono rimedi semplici, consigliati anche dalle società mediche di otorinolaringoiatria.

Perché in aereo le orecchie si tappano: la spiegazione semplice

Quando l’aereo scende, la pressione esterna in cabina aumenta più in fretta della pressione dentro l’orecchio medio. La tromba di Eustachio – un piccolo canale che collega orecchio e rinofaringe – dovrebbe aprirsi per far passare aria ed equalizzare la pressione. Se resta chiusa o si apre tardi (raffreddore, allergia, sinusite, anatomia stretta nei bambini), si crea un “vuoto” che tende il timpano, provoca dolore, sensazione di tappo e a volte calo dell’udito temporaneo: è il cosiddetto barotrauma dell’orecchio.

Rimedi immediati in volo: cosa fare (e cosa evitare)

Le manovre attive che stimolano l’apertura della tromba di Eustachio sono la prima scelta: deglutire spesso, sbadigliare, masticare una gomma o succhiare una caramella nelle fasi di decollo e soprattutto di discesa. Sono strategie raccomandate nella letteratura clinica e funzionano perché muovono i muscoli che “tirano” la tromba di Eustachio.

Se il tappo persiste, puoi provare una manovra di Valsalva leggera: chiudi la bocca, pizzica le narici e soffia molto delicatamente come per gonfiare un palloncino, fermandoti non appena senti un “click” o alleggerimento. Evita la forza: una Valsalva eseguita con troppa pressione può peggiorare i sintomi e, in casi rari, danneggiare il timpano.

Il tiktoker @phdresponde ha spiegato la causa dei dolori alle orecchie quando prendiamo l'aereo.
Il tiktoker @phdresponde ha spiegato la causa dei dolori alle orecchie quando prendiamo l’aereo.

Piccoli accorgimenti extra che aiutano: resta sveglio nelle fasi critiche, usa spray salini per mantenere le mucose umide e bevi acqua a piccoli sorsi. Se hai congestione nasale importante, alcuni pazienti – su indicazione del proprio medico e nel rispetto delle controindicazioni – usano decongestionanti poco prima dell’atterraggio.

Bambini, raffreddore e casi particolari: consigli pratici

I bambini soffrono più spesso di orecchie tappate in aereo perché la loro tromba di Eustachio è più corta e orizzontale. Durante decollo e discesa offri biberon, tettarella o acqua per stimolare la deglutizione; per i lattanti funziona anche il ciuccio. Evita di forzare manovre come la Valsalva nei più piccoli. Se il piccolo ha febbre, otite o forte raffreddore, valuta con il pediatra l’opportunità di volare.

Hai una perforazione del timpano? Volare di solito è consentito, ma se hai fatto da poco un intervento per chiuderla (myringoplasty) attendi il via libera dello specialista.

Prevenzione prima di partire: checklist essenziale

1) Nei giorni precedenti, tratta allergie o congestione secondo le indicazioni del medico: mucose meno gonfie = tromba di Eustachio più reattiva. 2) In cabina, usa tappi appositi (earplanes) o cuffie che riducono i rapidi sbalzi di pressione, deglutisci regolarmente e non dormire nelle fasi finali del volo. 3) Impara in anticipo una Valsalva “gentile” da usare solo se serve; comincia presto in discesa con piccoli “puff” senza esagerare. 4) Dopo l’atterraggio, se resta una sensazione di ovattamento, continua con deglutizione e sbadigli: nella maggior parte dei casi passa in poche ore. Se compaiono dolore intenso, vertigini, liquido dall’orecchio o l’ovattamento dura oltre 24–48 ore, contatta un otorino.

Il punto del divulgatore: quando la fisica incontra la salute

Nel video circolato sui social, il ricercatore riassume il cuore del problema: la cabina in discesa “spinge” più del nostro orecchio. La parte scientifica coincide con quanto spiegano le fonti cliniche: se la tromba di Eustachio non equalizza, il timpano si “piega” verso l’interno e sentiamo dolore o tappo. Il rimedio più efficace resta favorire il passaggio d’aria, con deglutizione, sbadigli e – con tecnica dolce – la Valsalva, strategie che gli enti medici includono tra le misure di self-care.