Tra i titoli più visti su RaiPlay: la Calabria raccontata in 11 minuti

Un corto poetico sulla memoria e sul tempo, da scoprire su RaiPlay

Accamòra, scritto e diretto da Emanuela Muzzupappa, è un cortometraggio capace di racchiudere in undici minuti la potenza del ricordo, la malinconia del tempo e la bellezza dei gesti semplici. Ambientato nelle campagne calabresi, il film trasporta in un mondo sospeso dove ogni istante diventa eterno e fragile allo stesso tempo. Una piccola opera d’arte che merita di essere riscoperta su RaiPlay, per la sua intensità e la delicatezza del racconto.

Nel cuore della Calabria rurale, tra colline bruciate dal sole e silenzi densi di vita, si muove Antonio, protagonista di Accamòra. La sua giornata è scandita da un gesto antico: la raccolta dei fichi. In apparenza semplice, questo rito diventa la chiave per entrare nella sua memoria, un viaggio fatto di volti, profumi e suoni che appartengono al passato. Ogni frutto raccolto è un frammento di vita, un ricordo che riaffiora con dolcezza e dolore. La regia lascia spazio al silenzio e alla contemplazione, permettendo allo spettatore di immergersi nella stessa sospensione emotiva del protagonista. L’atmosfera è autentica, lontana da ogni artificio, e la fotografia cattura la luce e la polvere della terra, restituendo la poesia dei luoghi e la profondità di un’emozione universale.
Un titolo amatissimo dagli utenti, tanto da risultare uno dei corti più cliccati della piattaforma streaming.

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Una scena da Accamòra

Il significato di “Accamòra”: vivere l’istante

Il titolo, che in dialetto calabrese significa “in questo momento”, racchiude il nucleo concettuale del cortometraggio. Accamòra invita a riflettere sul valore dell’attimo presente, su quanto ogni gesto quotidiano sia parte di un rito fragile ma necessario per dare senso all’esistenza. Emanuela Muzzupappa costruisce un racconto dove tempo e memoria si fondono, e dove il passato non è mai davvero concluso. La narrazione, essenziale e sospesa, si sviluppa come un flusso di coscienza, accompagnata da un ritmo lento che restituisce il respiro della vita rurale. Il finale aperto non offre risposte ma emozioni, invitando a contemplare la bellezza del non detto. È un cinema intimo, che parla di radici, perdita e rinascita interiore, con uno sguardo colmo di umanità.

Con Accamòra, la regista Emanuela Muzzupappa ha dimostrato un talento raro nel tradurre la realtà in poesia visiva. Girato nel 2019, il cortometraggio è stato selezionato in diversi festival internazionali e le ha aperto le porte del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, una delle più prestigiose scuole italiane di cinema. Il successo di questo breve ma intenso film risiede nella capacità di rendere universali i temi della famiglia, del tempo e della memoria. Senza bisogno di grandi parole, la regista costruisce un racconto che si fa sentire, toccando corde profonde e intime. Guardarlo su RaiPlay significa concedersi una pausa dal frastuono quotidiano, lasciandosi cullare da un ritmo che restituisce valore alle piccole cose.