Attenzione alle bottiglie d’acqua, quando le lasciate in macchina: ecco in quali occasioni è necessario buttarle nella spazzatura e non bere, e per quale motivo.
Le modalità con cui l’acqua viene conservata e trasportata dipendono dai contenitori scelti, che presentano vantaggi e limiti legati a salute, praticità e ambiente. Le bottiglie di plastica (PET) sono leggere, economiche e resistenti agli urti, ma rappresentano un serio problema ambientale: il materiale impiega secoli a degradarsi e gran parte non viene realmente riciclata. Inoltre, se riutilizzate, possono rilasciare sostanze indesiderate e modificare il gusto dell’acqua. Le bottiglie di vetro garantiscono, invee, purezza e qualità: non rilasciano componenti chimici, preservano il sapore e possono essere riciclate all’infinito. La loro fragilità e il peso, però, ne limitano l’uso quotidiano in contesti dinamici, rendendole più adatte alla tavola che allo sport.
Le borracce, disponibili in plastica, ma anche in alluminio, acciaio inox o vetro, rappresentano una soluzione intermedia. Se realizzate in materiali sicuri, come l’acciaio inox o il vetro, offrono igiene, durata e capacità di mantenere la temperatura. Quelle in plastica o metallo di bassa qualità, invece, possono assorbire odori, alterare i sapori o cedere sostanze indesiderate. In ogni caso richiedono una pulizia regolare per evitare problemi igienici. Nel bilancio complessivo emerge che le opzioni più sostenibili e sicure sono vetro e acciaio inox, mentre la plastica resta imbattibile solo per leggerezza e praticità immediata. Le borracce moderne uniscono sicurezza e riutilizzo, riducendo i rifiuti e adattandosi bene a uno stile di vita attivo. La scelta finale dipende dal peso attribuito a criteri come salute, impatto ambientale e comodità quotidiana.
Bottiglie d’acqua: ecco quando non dovete bere il liquido
Un’altra caratteristica che va a sfavore dell’utilizzo delle bottigliette in plastica, è il fatto che il riscaldamento eccessivo può portare a modificare il sapore e, soprattutto, la composizione dell’acqua. A rivelarlo, è stato un noto esperto di fisica, il professor Vincenzo Schettini. Schettini ha raccomandato di non bere mai le bottigliette d’acqua in plastica, se lasciate per molte ore in macchina. Più si lasciano in auto, soprattutto durante l’estate, infatti, più il rischio che la plastica contamini l’acqua contenuta nella bottiglia.

Lasciare l’auto al caldo, in estate, significa, in effetti, trasformarla in una serra. L’esperto spiega che questo succede perché la luce solare entra nell’auto, e viene assorbita da tutti gli oggetti all’interno, poi, in parte, viene riemessa dagli oggetti sotto forma di radiazione elettromagnetica infrarossa. I raggi infrarossi urtano il vetro dell’auto e si riflettono, rimanendo intrappolati nel veicolo, che si surriscalda. In estate, una macchina, parcheggiata al sole, può, così, raggiungere anche una temperatura di 65 gradi. Lasciare una bottiglietta d’acqua in queste condizioni può portare i legami chimici della plastica a rompersi, favorendo un rilascio di sostanze chimiche che compongono la plastica in acqua.
Visualizza questo post su Instagram
Per quanto la FDA – Food and Drugs Administration dica che le quantità di queste sostanze chimiche rilasciate sono molto basse, è conveniente prevenire qualsiasi problema. Conviene, quindi, non bere l’acqua contenuta nella bottiglia, qualora l’avessimo dimenticata per diverse ore in auto, al caldo. Per aiutare l’ambiente e prevenire ogni tipo di problema, infine, l’esperto consiglia di evitare l’uso delle bottiglie di plastica, preferendo una borraccia termica.