Dolor y gloria, film di Pedro Almodóvar con Antonio Banderas protagonista, andrà in onda stasera su Iris (canale 22 del digitale terrestre). Un’opera intensa e profondamente personale che attraversa memoria, dolore e redenzione, offrendo una riflessione intima sul senso della creazione artistica.
Dolor y gloria è un viaggio emotivo nella vita di Salvador Mallo, regista in crisi interpretato da un Antonio Banderas in stato di grazia. Il film racconta un momento di stallo nella sua esistenza: il corpo cede, la mente si chiude e l’ispirazione si spegne. Attraverso una narrazione in bilico tra presente e passato, il protagonista rievoca episodi dell’infanzia, il primo amore. Le lacerazioni delle relazioni più importanti e l’ossessione per il cinema. Ogni ricordo diventa una tessera del puzzle della sua identità, composta da fragilità e desideri irrisolti. La regia di Almodóvar trasforma la sofferenza in arte visiva, mescolando colori caldi, silenzi pieni di significato e dialoghi densi di emozione. La presenza di Penélope Cruz nel ruolo della madre e quella di Leonardo Sbaraglia come figura chiave del passato, rendono il racconto ancora più vibrante e dolorosamente umano.
Un’autobiografia mascherata: Pedro Almodóvar si racconta
Il regista spagnolo ha definito Dolor y gloria come il suo film più intimo. Pur non essendo una biografia in senso stretto, ogni scena è intrisa di elementi autobiografici: la casa in cui vive Salvador, gli oggetti, i libri, le pellicole amate e i silenzi condivisi. Questa confessione cinematografica rievoca i temi centrali della poetica almodovariana: il rapporto con la madre, l’identità sessuale, la passione creativa e la solitudine dell’artista.

Il film chiude idealmente una trilogia dedicata ai registi come personaggi (insieme a La legge del desiderio e La mala educación), e lo fa con una maturità narrativa che colpisce e commuove. Antonio Banderas, premiato a Cannes 2019 per la sua interpretazione, riesce a trasmettere la malinconia e la dignità di un uomo spezzato, ma mai arreso. Il suo Salvador non chiede pietà, cerca solo di ritrovare una scintilla, un senso, una ragione per continuare a raccontare.
Un’opera da non perdere: il cinema come atto di sopravvivenza
Stasera su Iris, chi sintonizzerà il televisore sul canale 22 del digitale terrestre potrà assistere a una delle opere più profonde e mature del cinema europeo contemporaneo. Dolor y gloria non è solo un film: è una lettera d’amore al cinema, alla memoria e alla capacità dell’essere umano di rigenerarsi anche nel dolore. Ogni immagine è un omaggio alla bellezza della fragilità, ogni dialogo una confessione sottovoce. Almodóvar invita lo spettatore a riconoscersi nelle crepe di un uomo che ha dato tutto a un’arte che lo ha salvato. Vedere questo film significa entrare nel cuore di un artista che, attraverso la sua sofferenza, riesce a riscoprire la propria gloria. È un’esperienza visiva e sentimentale che resta dentro e che merita di essere vissuta.