Richard Gere “da Oscar” secondo il Time: stasera in tv un film da vedere mille volte

Un thriller finanziario con Richard Gere tra etica e potere: perché La frode merita di essere visto

La frode, in onda stasera in tv su La7 (canale 7 del digitale terrestre) thriller del 2012 diretto da Nicholas Jarecki, si colloca tra le opere più incisive che indagano il lato oscuro dell’alta finanza. Ambientato in una New York scintillante e spietata, il film racconta la doppia vita di Robert Miller, interpretato con magnetismo da Richard Gere. Da un lato c’è il miliardario perfetto: elegante, intelligente, con una famiglia devota e una società apparentemente solida. Dall’altro, un uomo disperato che falsifica i bilanci della sua azienda per coprire gravi perdite finanziarie.

Il fulcro della storia esplode quando Miller provoca un incidente mortale in cui muore la sua amante, compromettendo la fragile rete di bugie che tiene in piedi la sua esistenza. Da quel momento in poi, ogni scelta si trasforma in un dilemma morale. Il film coinvolge lo spettatore in una tensione crescente, tra indagini, segreti e il rischio imminente di crollo dell’impero costruito su fondamenta instabili. La regia asciutta e precisa di Jarecki accompagna lo spettatore in un dramma psicologico dove ogni gesto ha un prezzo, e la verità può distruggere più del denaro.

Richard Gere
Richard Gere in una scena de La frode

L’interpretazione di Richard Gere: un antieroe moderno

Richard Gere regala una performance memorabile, che dalla prestigiosa rivista Time fu definita da Oscar. La sua interpretazione in La frode ha ricevuto ampi consensi, perché riesce a trasmettere tutta la complessità di un uomo diviso tra l’apparenza di perfezione e il baratro etico in cui si è gettato. Miller è affascinante ma colpevole, determinato ma vulnerabile, e Gere lo interpreta con una gamma di sfumature che lo rendono quasi tragico. Non è il solito villain, ma un uomo che ha sempre cercato il controllo, costretto a confrontarsi con i limiti della sua morale.

L’attore si muove con naturalezza tra le scene di tensione, gli scontri familiari e gli incontri loschi, offrendo una prova attoriale definita da molti “da Oscar”. Il suo sguardo, carico di colpa e orgoglio, è uno degli elementi più forti del film. Accanto a lui, Susan Sarandon nel ruolo della moglie Ellen e Brit Marling nei panni della figlia Brooke aggiungono ulteriore spessore emotivo, rendendo il quadro familiare di Miller ancora più intenso. Il risultato è un personaggio indimenticabile, simbolo dei compromessi morali del nostro tempo.

Oltre al ritratto impietoso del mondo finanziario, La frode propone una riflessione universale sui temi della colpa, della verità e del potere. Il film mostra come il successo possa diventare una prigione dorata e come, dietro le apparenze, si celino fragilità e paure. Miller è l’archetipo dell’uomo moderno che, per mantenere tutto sotto controllo, è disposto a oltrepassare ogni limite etico.