L’isola che ha fatto innamorare la famiglia Trump: paradiso subtropicale unico al mondo

L’isola di Sazan, in Albania, è destinata a diventare una nuova meta del lusso globale grazie al coinvolgimento della famiglia Trump.

Un angolo remoto dell’Albania sta per trasformarsi in un gioiello esclusivo del Mediterraneo. Si tratta di Sazan, isola strategicamente situata tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio, celebre per la sua biodiversità subtropicale, i suoi paesaggi incontaminati e un passato militare ancora visibile nei bunker in cemento che ne punteggiano la costa. L’interesse per quest’isola non arriva da un promotore qualunque: Ivanka Trump e il marito Jared Kushner hanno progettato di trasformare l’isola in un paradiso lussuoso.

L’operazione non è solo un investimento immobiliare: è una visione per creare un resort ultra-lusso che ambisce a cambiare il volto del turismo nella regione. Un progetto che fonde architettura di alto livello, tutela ambientale e una strategia di rilancio internazionale, tanto ambizioso quanto controverso. L’isola, che per decenni è rimasta interdetta al pubblico, si appresta a diventare una nuova destinazione iconica per il jet set internazionale.

Sazan, da base militare a paradiso del lusso eco-consapevole

Un tempo Sazan era una zona off-limits, una base navale militarizzata, sorvegliata e impenetrabile. Oggi, questa stessa isola è pronta a rinascere come capolavoro del turismo di lusso sostenibile. Il progetto della famiglia Trump prevede un approccio “verde” alla costruzione, con l’obiettivo di preservare la biodiversità e ridurre l’impatto ambientale. Tra le idee più audaci c’è la trasformazione degli storici bunker in spazi architettonici avveniristici, con hotel incastonati tra rocce, ville private immerse nella macchia mediterranea e un porto per mega-yacht.

Ivanka Trump
Ivanka Trump, uno scatto condiviso sul suo profilo Instagram

Ogni elemento punta a un’integrazione armoniosa con il paesaggio naturale, in modo da mantenere il fascino selvaggio dell’isola. La presenza ancora attiva di ordigni inesplosi e militari in servizio rende però la sfida ancora più delicata. Il progetto è visto dal governo albanese come una mossa strategica per attrarre investitori e turismo d’élite, ma solleva questioni cruciali legate alla tutela di un’area protetta. L’interesse non è solo economico: la “Trump Island” del Mediterraneo diventa simbolo di un nuovo modello di sviluppo turistico.

Tra esclusività, storia e polemiche: l’eredità futura di Trump a Sazan

L’isola di Sazan non è solo al centro di un progetto turistico internazionale, ma rappresenta un autentico patrimonio naturale di straordinaria rilevanza. La sua unicità biologica è legata a una combinazione rara di fattori geografici e climatici: posizionata nel punto d’incontro tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio, Sazan beneficia di un microclima subtropicale che la distingue dal resto della costa albanese. La vegetazione richiama ambienti tipici di Creta, Tunisia ed Egitto, con zone secche e aride che si alternano a foreste rigogliose modellate dai venti marini.

Questo mosaico di ecosistemi permette la coesistenza di oltre 435 specie vegetali, molte delle quali endemiche o tipiche di ambienti salmastri, tra boschi di leccio, frassino e corbezzolo. La fauna terrestre include ben 15 specie di mammiferi e più di 39 specie di uccelli, tra cui rapaci rari e migratori, oltre a otto rettili autoctoni. Il valore naturalistico cresce ulteriormente sott’acqua: l’isola fa parte del Parco Nazionale Marino Karaburun-Sazan, dove vivono delfini, tartarughe marine e persino la rarissima foca monaca mediterranea, tornata di recente nelle grotte costiere. Le peculiarità geologiche e l’orografia accidentata creano calette, falesie e habitat marini e terrestri tra i più diversificati della regione. La lunga esclusione umana durante il periodo militare ha inoltre protetto questi equilibri delicati, rendendo oggi Sazan un santuario della biodiversità mediterranea.