In Salento c'è un sito archeologico che toglie il fiato: ipogeo di 2000 anni fa

Meta ideale per scoprire un volto autentico e misterioso del Salento: l’Ipogeo di Torre Pinta unisce storia, paesaggio e ospitalità in un’esperienza unica

Scoprire l’Ipogeo di Torre Pinta significa addentrarsi in uno degli angoli più autentici e segreti del Salento, lontano dalle rotte affollate e balneari. Situato nella suggestiva Valle delle Memorie, poco fuori Otranto, questo complesso sotterraneo rappresenta un raro esempio di sito archeologico ancora avvolto da un alone di mistero. Inserito all’interno di una proprietà privata gestita da un agriturismo, è visitabile liberamente, con il supporto appassionato e cordiale dei gestori, che spesso condividono storie, leggende e un’ospitalità tipica della regione. Raggiungibile in pochi minuti dal centro cittadino, l’ipogeo offre un’esperienza di viaggio intima e profonda, tra pietra, silenzio e luce.

L’Ipogeo di Torre Pinta è una galleria scavata nella roccia lunga 33 metri, articolata in una pianta a croce latina, con nicchie laterali che secondo la tradizione messapica fungevano da sedili per i defunti. Risalente al periodo tra il VII e il IV secolo a.C., potrebbe essere stato una tomba collettiva messapica, un tempio sotterraneo o una catacomba paleocristiana: ipotesi che ancora oggi stimolano studiosi e appassionati. Sopra il sito sorge una torre colombaia seicentesca, costruita dopo il crollo della volta originaria, utilizzata fino all’epoca borbonica per l’allevamento di piccioni viaggiatori. La luce naturale che filtra all’interno crea giochi di chiaroscuro capaci di trasformare ogni visita in un momento di contemplazione. Particolarmente affascinante è l’allineamento del sole con l’ingresso durante il solstizio d’estate, che ha spinto alcuni a ipotizzare un antico culto solare connesso alla struttura.

Ne hanno realizzato un racconto splendido la coppia di travel creator Daniele Catena e Luigi Cocciolo (@gaylyplanet)

Un'esperienza indimenticabile per chi visita il Salento: immersione tra la storia e la natura

Chi visita l’ipogeo non incontra soltanto un sito archeologico, ma viene accolto in un luogo vivo, dove storia e ospitalità salentina si fondono. I gestori dell’agriturismo Torre Pinta, oltre a custodire le chiavi dell’accesso, arricchiscono l’esperienza con racconti personali e spesso con inviti a gustare una colazione locale o un pranzo genuino sotto il portico, tra ulivi e muretti a secco. Il sito, immerso nella natura, offre anche un momento di tregua e frescura, ideale per chi cerca autenticità lontano dal turismo di massa. Abbinare la visita a escursioni nei dintorni — come la Cava di Bauxite, la Torre del Serpe, Punta Palascia o le spiagge di Otranto — permette di esplorare un Salento più segreto e spirituale, dove la pietra conserva memorie millenarie.

L’Ipogeo di Torre Pinta rappresenta una tappa ideale per chi desidera arricchire il proprio viaggio con qualcosa di profondo e raro. La visita dura circa un’ora, ma le sensazioni che lascia durano molto di più. L’atmosfera sotterranea, i simbolismi, il silenzio e la luce che scolpisce le pareti di pietra creano un’esperienza immersiva, che richiama appassionati di archeologia, esoterismo, fotografia e turismo consapevole. Il consiglio è di prenotare in anticipo, specialmente in alta stagione, e di evitare le ore centrali del giorno. Portare con sé una macchina fotografica o uno smartphone è quasi obbligatorio: le geometrie dell’ipogeo e l’allineamento solare offrono scorci di grande impatto. Questo luogo è una finestra aperta sul passato e un ponte verso una dimensione più lenta e riflessiva del viaggio, dove la meraviglia si mescola alla semplicità dell’accoglienza rurale salentina.