Un film italiano da vedere su Netflix: la storia vera di una famiglia alle prese con l'autismo

Un film italiano su Netflix che unisce emozione, autenticità e riflessione: da non perdere

La vita da grandi è un film italiano del 2025 disponibile su Netflix, diretto da Greta Scarano al suo esordio dietro la macchina da presa. Ispirato a una storia vera, raccontata nel libro Mia sorella mi rompe le balle dei fratelli Damiano e Margherita Tercon, il film affronta con originalità il tema dell’autismo e il percorso verso l’autonomia, sia personale che familiare. Al centro della narrazione c’è il rapporto tra fratelli, la difficoltà di crescere davvero e la bellezza dei legami che ci aiutano a farlo. Con uno sguardo lieve ma mai superficiale, La vita da grandi è una proposta preziosa del cinema italiano contemporaneo, da non perdere su Netflix.

Un film che, come anticipato, si basa su un’esperienza reale, un elemento che ne rafforza il coinvolgimento emotivo. Racconta la vicenda di Irene, giovane donna indipendente che vive a Roma e lavora nel settore delle energie rinnovabili. La sua quotidianità cambia quando la madre le chiede di prendersi cura di Omar, il fratello maggiore affetto da autismo. Tornata nella natia Rimini, Irene si confronta con la fragilità e la forza dei legami familiari, cercando di guidare Omar in un percorso di maggiore indipendenza. Il film evita le scorciatoie emotive e si differenzia proprio per la sua capacità di raccontare l’autismo. E lo fa con verità, rispetto e ironia, superando i cliché cinematografici. La narrazione è toccante ma non pesante, e riesce a veicolare un messaggio potente sull’accettazione e sulla crescita personale. Un merito importante va anche alla fonte da cui trae ispirazione: una testimonianza autobiografica autentica e piena di umanità.

film italiano Netflix (1)
Yuri Tuci, protagonista de La vita da adulti

Un film italiano su Netflix da non perdere: una storia vera che emoziona e insegna

La riuscita del film passa anche per l’intensità delle sue interpretazioni. Matilda De Angelis, nel ruolo di Irene, offre una prova vibrante e realistica, capace di restituire al pubblico le contraddizioni di chi si sente divisa tra la libertà personale e le responsabilità familiari. Ma è soprattutto Yuri Tuci, attore esordiente affetto da autismo, a regalare al film una dimensione di verità difficilmente replicabile. La sua interpretazione di Omar è toccante senza mai essere forzata, una presenza sincera che dà spessore e profondità a ogni scena. Il ruolo di Omar è valso all'attore l'importante riconoscimenti del Nastro d'argento al migliore attore in un film commedia. La regia di Greta Scarano sorprende per misura e sensibilità: il tono non è mai patetico, ma al contrario alterna leggerezza e commozione con equilibrio raro. Lo stile richiama il miglior cinema indie americano, ma calato nel contesto autentico e solare della Riviera romagnola, contribuendo a creare un’atmosfera unica e riconoscibile. Un debutto registico che lascia il segno, capace di emozionare senza mai manipolare.

Pur mettendo al centro la convivenza con l’autismo, La vita da grandi affronta questioni che toccano ogni spettatore: il passaggio alla vita adulta, la paura di non farcela, la tensione tra sogni e realtà, l’equilibrio difficile tra doveri e desideri. È anche un film che parla di affetto tra fratelli, un legame troppo spesso trascurato dal cinema contemporaneo. La pellicola è stata accolta con entusiasmo dal pubblico, ricevendo apprezzamenti per la sua capacità di commuovere e far riflettere con leggerezza. Una leggerezza non superficiale, ma costruita con intelligenza e consapevolezza, che permette al pubblico di affrontare un tema delicato con lo sguardo aperto e il cuore coinvolto. In un panorama cinematografico spesso segnato da toni cupi o retorici, questo film rappresenta una boccata d’aria fresca per il cinema italiano, capace di coniugare intrattenimento e contenuti profondi.