Calabria, cinque borghi da scoprire secondo il travel creator Giuseppe Scuticchio (@next_heaven)
Una Calabria sorprendente, autentica e ancora poco esplorata si svela attraverso cinque borghi imperdibili, suggeriti dal travel creator Giuseppe Scuticchio, conosciuto su Instagram come @next_heaven. Si tratta di piccoli centri ricchi di fascino e storia, che custodiscono tradizioni antiche, scorci incantevoli e un patrimonio culturale unico. Dalle montagne dell’Aspromonte alla Sila, passando per la costa ionica e i villaggi rupestri, ogni borgo offre un motivo valido per essere visitato almeno una volta nella vita.
Nel profondo sud della Calabria, Sant’Agata del Bianco emerge come un esempio virtuoso di rigenerazione urbana attraverso l’arte. Chiamato “il paese degli artisti autodidatti”, ha saputo trasformare muri e vicoli in un vero laboratorio a cielo aperto. Le opere di Vincenzo Baldissarro, tra cui la suggestiva installazione “Le sirene dormienti”, sono diventate simbolo di un territorio che racconta la sua identità con murales, sculture e installazioni diffuse. Le “Finestre Narranti” incorniciano scorci artistici tra le case in pietra, mentre il Museo degli Artisti Santagatesi e il Giardino del Pensiero valorizzano la creatività locale. Ogni angolo è una narrazione visiva che fonde leggenda, spiritualità e vissuto quotidiano. Questo borgo dell’Aspromonte è anche memoria viva della resilienza di un popolo, che ha saputo reinventarsi attraverso la cultura. Camminare tra le sue strade significa perdersi in un percorso artistico senza confini, dove ogni opera racconta storie di una comunità che resiste e crea.
Calabria, i borghi di Stalettì e Strongoli: tra mare, storia e mito
Stalettì, affacciato sul golfo di Squillace, è un piccolo gioiello che affonda le radici nell’epoca romana. Tracce dell’antico passato sopravvivono ancora nell’impianto urbano e nei resti archeologici disseminati sul territorio. Ma è la cremolata, dolce specialità a metà tra granita e gelato, a farne oggi una meta gastronomica d’eccellenza. Il Bar Jolly è una tappa obbligata per chi vuole assaporare questa delizia unica, simbolo dell’identità locale. Più a nord, Strongoli incanta con la sua storia millenaria: fondata come Petelia, è nota come la “città di Dio” per via delle sue origini nella Magna Grecia e del forte legame con il sacro. Le sue leggende, come quella dei cinque colli incendiati per ingannare Annibale, affascinano chiunque vi giunga. Reperti greci come l’askos a forma di sirena ne arricchiscono il patrimonio archeologico. Il borgo sorge su un’altura che regala una vista spettacolare e alimenta suggestioni mitologiche che si intrecciano a ogni pietra. Entrambi i borghi raccontano il passato calabrese con autenticità, tra gusto e mistero.
Zungri e San Giovanni in Fiore: meraviglie nascoste tra grotte e abbazie
Nella provincia di Vibo Valentia, Zungri è conosciuta come la “piccola Cappadocia” della Calabria per via del suo straordinario villaggio rupestre, scavato direttamente nella roccia. Oltre cinquanta grotte formano un antico agglomerato abitativo, con ambienti destinati a usi diversi: abitazioni, stalle, magazzini, laboratori. Un ingegnoso sistema idrico testimonia la sapienza degli antichi abitanti. Il sito, incastonato tra natura selvaggia e sentieri di pietra, regala un’esperienza di immersione totale nella storia contadina e monastica calabrese. Poco più a nord, nel cuore del Parco Nazionale della Sila, San Giovanni in Fiore custodisce uno dei più importanti tesori religiosi del sud Italia: l’Abbazia Florense, fondata nel XII secolo da Gioacchino da Fiore, pensatore visionario e mistico medievale. Questo borgo è anche famoso per i suoi cunicoli misteriosi, le antiche botteghe di artigianato e la bellezza naturale della Sila. È un luogo dove spiritualità, storia e natura convivono in armonia, offrendo un viaggio profondo nella cultura calabrese più autentica.