Meduse, il consiglio del medico esperto: “Cosa applicare subito dopo la puntura”

Come affrontare lo spiacevole indicente della puntura di meduse: la guida completa

Durante i mesi estivi, trascorrere il tempo in mare rappresenta uno dei piaceri più semplici e gratificanti. Tuttavia, anche in un ambiente apparentemente sicuro, possono verificarsi incontri con animali marini capaci di trasformare una giornata di relax in un’esperienza spiacevole. Negli ultimi anni, il riscaldamento delle acque e i cambiamenti climatici hanno reso più frequenti e meno prevedibili gli avvistamenti di specie un tempo considerate esotiche e rare. Non si tratta soltanto di meduse che, spinte dalle correnti, arrivano a lambire le coste più affollate. Ma anche di pesci e altri organismi che trovano nel Mediterraneo condizioni sempre più favorevoli alla loro proliferazione.

A testimonianza di questo fenomeno, nei giorni scorsi, nelle acque pugliesi al largo di Torre Pali, è stato avvistato un esemplare di pesce scorpione (Pterois miles), noto per le sue spine velenose. Episodi simili sono stati registrati anche nell’Adriatico, dove a Cesenatico è comparsa la medusa Cassiopea, un animale affascinante quanto inusuale per queste latitudini. Questi eventi, benché isolati, invitano alla prudenza bagnanti e genitori. Soprattutto quando si tratta di proteggere i bambini, più esposti e vulnerabili a questo tipo di incontri. Riconoscere i potenziali pericoli e adottare comportamenti responsabili è il primo passo per vivere il mare in sicurezza, senza rinunciare alla sua bellezza.
Motivo per cui è altrettanto.

Punture di meduse, cosa fare

Molto utile a questo proposito la guida offerta questa mattina dal dottor Marano, intervistato a Morning News, programma del mattino di Canale 5, relativo al trattamento delle punture di meduse. “Normalmente ci sono tanti rimedi della nonna, ma in realtà gli studi fatti si riferiscono all’uso di alcuni prodotti di facile reperibilità, o di comportamenti che sono abbastanza semplici, cioè quelli di applicare calore o prodotto come l’acido acetico, cioè il famoso aceto di cucina, che viene applicato nella zona colpita nel punto in cui c’è stata la puntura dell’animale marino”. “Si tratta“, continua l’esperto, di “tossine che sono termolabili”, per cui “l’applicazione di caldo, la temperatura che deve essere la maggiore tollerabile per almeno un quarto d’ora 20 minuti permette la riduzione del dolore in tempi abbastanza e decisamente brevi“.

Vademecum per il trattamento delle punture di meduse e altri animali marini

Di seguito, un vademecum che abbiamo stilato per affrontare la spiacevole situazione della puntura di medusa:

  1. Mantenere la calma: il primo passo è evitare il panico, soprattutto se a essere colpito è un bambino. Allontanarsi con tranquillità dalla zona di balneazione per evitare ulteriori contatti con l’animale.

  2. Non strofinare la pelle: evitare di grattare o sfregare la parte colpita con sabbia, asciugamani o mani. Questo comportamento può peggiorare la situazione, facilitando la diffusione delle tossine.

  3. Sciacquare con acqua di mare: il primo lavaggio deve essere effettuato con abbondante acqua di mare, mai con acqua dolce che potrebbe favorire il rilascio di ulteriori tossine dalle cellule urticanti ancora presenti sulla pelle.

  4. Applicare aceto di cucina: l’acido acetico contenuto nell’aceto aiuta a neutralizzare molte delle tossine rilasciate da alcune meduse, tra cui le più comuni nei mari italiani. Va applicato direttamente sulla parte colpita per qualche minuto.

  5. Applicare calore: molte tossine marine sono termolabili, cioè vengono inattivate dal calore. L’applicazione di una fonte calda — come un panno bagnato in acqua molto calda, ma tollerabile — per 15-20 minuti può ridurre sensibilmente il dolore.

  6. Non utilizzare ammoniaca o urina: rimedi tradizionali spesso citati non solo sono inefficaci, ma possono anche peggiorare il quadro clinico.

  7. Monitorare i sintomi: se il dolore persiste, compaiono gonfiore diffuso, difficoltà respiratorie o altri sintomi sistemici, è opportuno recarsi subito al pronto soccorso.