Fanno un tatuaggio in Thailandia: “Non usano aghi”, quanto hanno speso

Due turisti italiani e influencer hanno fatto un tatuaggio in Thailandia, ecco quanto hanno speso e il racconto della loro esperienza.

Due influencer, protagonisti di uno dei viaggi più affascinanti degli ultimi mesi, hanno deciso di regalarsi un’esperienza indimenticabile durante la loro tappa in Thailandia. In quella che è conosciuta come la “terra del sorriso”, i due content creator hanno spuntato una voce importante dalla loro bucket list: un tatuaggio sacro, eseguito secondo la tradizione antica dei Sak Yant. In Thailandia, inoltre, ci sono delle differenze sostanziali anche con il biglietto del bus.

Non si tratta di un semplice tatuaggio estetico, ma di un rituale spirituale che affonda le radici nella cultura thailandese. Per vivere questa esperienza nel modo più autentico possibile, si sono affidati a uno dei centri più conosciuti del posto. Lo studio è noto per offrire ai viaggiatori la possibilità di farsi tatuare da veri ajarn, maestri che hanno dedicato parte della loro vita alla pratica monastica, oppure direttamente da un monaco buddhista.

Turisti italiani fanno un tatuaggio in Thailandia: ecco l’esperienza e quanto hanno speso

I due influencer, conosciuti come @rotolandoperilmondo, hanno mostrato tutti i passaggi di questa fantastica esperienza fatta in Thailandia. Questa antica arte, che unisce spiritualità e simbolismo, si svolge ancora oggi in ambienti sacri, come i templi, oppure in spazi dedicati alla meditazione e alla preghiera. I Sak Yant non sono semplici disegni sulla pelle, ma vere e proprie benedizioni incise a mano. Ogni simbolo porta con sé una protezione, una forza, una guida spirituale per chi lo porta addosso. Per essere autentici devono anche essere benedetti da un monaco.

I due hanno scelto la tecnica tradizionale, chiamata hand poke. Qui non esistono le moderne macchinette elettriche, ma solo bacchette di metallo o bambù, che il maestro utilizza per imprimere l’inchiostro nella pelle col massimo rispetto della tradizione. Un gesto lento, preciso e carico di significato. Come raccontano loro stessi sui social, il dolore c’è stato, ma è stato parte integrante dell’esperienza. Non si sono mai lasciati prendere dal panico, anzi, hanno accolto quel fastidio come un momento di riflessione interiore. L’intero processo è durato circa venti minuti. Un tempo breve se confrontato con il valore simbolico di ciò che si stavano portando addosso. Al termine, hanno anche rivelato quanto hanno speso: circa 70 euro per ogni tatuaggio e ne hanno fatti uno a testa.

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Tatuaggio con la benedizione finale, fonte: Instagram

Il luogo dove hanno scelto di tatuarsi non è certamente casuale. Viene considerato tra i più apprezzati da chi cerca un approccio rispettoso e autentico a questa pratica antichissima. Qui, ogni tatuaggio viene realizzato dopo un breve colloquio con il maestro, che suggerisce il disegno più adatto alla persona, in base alle sue energie e alle sue necessità spirituali. Per i due influencer, da sempre affascinati dalle culture orientali, è stato un modo per entrare in contatto profondo con le radici spirituali della Thailandia. Il tatuaggio non rappresenta soltanto un ricordo di viaggio, ma una protezione simbolica che li accompagnerà nella loro vita quotidiana.

Il significato del tatuaggio

Nonostante l’estetica dei Sak Yant sia diventata di moda anche tra celebrity internazionali, il loro significato rimane profondamente personale e spirituale. Non è un tatuaggio che si sceglie solo per seguire una tendenza, ma perché si sente il bisogno di portare addosso un simbolo di protezione, forza o fortuna. Chi decide di intraprendere questo percorso, infatti, non lo fa alla leggera. Oltre alla scelta del disegno, il rito si conclude spesso con una cerimonia di benedizione e preghiera, durante la quale il maestro recita antichi mantra per attivare le energie positive legate al tatuaggio. I due influencer hanno condiviso ogni momento di questa esperienza con i loro follower, raccontando le emozioni vissute, le paure iniziali e la gratitudine provata alla fine del percorso. Un viaggio interiore tanto quanto fisico, che ha lasciato un segno indelebile non solo sulla pelle, ma anche nel cuore.