Il ponte tibetano più lungo al mondo è in Basilicata: camminare nel vuoto

Un ponte tibetano sospeso tra due mondi naturali: ingegneria estrema e paesaggi mozzafiato nel cuore della Basilicata

Il Ponte tra i due Parchi, situato a Castelsaraceno in Basilicata, rappresenta un’opera straordinaria che unisce natura e ingegneria in un unico, mozzafiato cammino sospeso. Con i suoi 586 metri di lunghezza e 80 metri di altezza, è riconosciuto come il ponte tibetano più lungo del mondo, e collega fisicamente due delle più importanti aree protette del Sud Italia: il Parco Nazionale del Pollino e il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. Un’esperienza aerea tra canyon e vette, dove ogni passo è un’immersione nella bellezza selvaggia e incontaminata.

Il Ponte tra i due Parchi è il risultato di un progetto tecnico audace, simbolo di un equilibrio perfetto tra tecnologia e rispetto per l’ambiente. Realizzato con 1160 gradini in grigliato di acciaio zincato, è sostenuto da 4 funi portanti da 35 mm e 2 funi di sicurezza da 20 mm, per un totale di 5500 metri di cavi e oltre 24.000 kg di acciaio impiegati. Ogni dettaglio è stato studiato per garantire sicurezza e sostenibilità, come dimostra il sistema di controllo accessi automatizzato, pensato per gestire fino a 400 passaggi giornalieri. Attraversarlo significa percorrere una vera e propria arteria sospesa sopra il canyon del torrente Raganello, offrendo viste spettacolari su gole, formazioni rocciose e vegetazione tipica dell’Appennino meridionale.

Il ponte tibetano in Basilicata, capolavoro di ingegneria sospeso nel vuoto

Il ponte collega due gioielli naturalistici: il Parco Nazionale del Pollino, il più esteso d’Italia, celebre per il suo pino loricato, le vette oltre i 2000 metri, i canyon profondi e una biodiversità che include l’aquila reale, il lupo appenninico e la lontra. Sul versante opposto si apre il Parco dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, istituito nel 2007, che comprende 29 comuni e ambienti naturali variegati, tra cui boschi fitti, laghi alpini e fiumi cristallini. Entrambi i parchi rappresentano scrigni di biodiversità e offrono uno scenario ideale per escursioni, birdwatching e attività outdoor. Il ponte non solo collega fisicamente questi due ecosistemi, ma li valorizza, creando un corridoio ecoturistico tra aree protette di straordinario valore.

Camminare sul Ponte tra i due Parchi significa vivere una delle esperienze più suggestive d’Italia, sospesi tra cielo e terra, in un contesto naturale ancora poco esplorato dal turismo di massa. La Basilicata, con oltre il 30% del territorio protetto, si afferma come una delle regioni italiane con la più alta densità di aree naturali tutelate, offrendo itinerari autentici lontani dai grandi circuiti. Questo ponte diventa così ambasciatore della bellezza lucana, un’opera che attira turisti amanti della natura e dell’avventura, e che rafforza il legame tra paesaggio e identità locale. Un viaggio lungo 586 metri che non unisce solo due parchi, ma anche la tradizione, l’innovazione e la vocazione ecoturistica di un’intera regione.