Stasera in tv, Edoardo Leo dirige Argentero: cast d'eccezione tutto italiano

Stasera in tv Edoardo Leo dirige Luca Argentero con un cast italiano eccezionale: una commedia che ci insegna a mollare tutto per cambiare davvero.

Esistono film che parlano di fuga, e altri che mettono in scena la rivoluzione personale. Noi e la Giulia fa entrambe le cose. Eppure, riesce a farlo con una forza rara: quella della leggerezza intelligente, dell’ironia che non anestetizza ma accende la coscienza. Spesso il panorama italiano cinematografico è ripiegato su cliché o commedie da intrattenimento superficiale, ma questa pellicola firmata da Edoardo Leo nel 2015 riesce in un’impresa tutt’altro che banale. Raccontare il desiderio di cambiare vita, davvero, fino in fondo, senza perdersi in retorica o banalità. Se apprezzate particolarmente Leo, non potete perdere questo film con lui protagonista.

Stasera in tv, Edoardo Leo dirige Luca Argentero: la commedia italiana da non perdere

Il film va in onda stasera, 10 giugno 2025, su Cine34, alle ore 21.00. Diego, Fausto e Claudio non sono eroi, né sognatori puri. Sono uomini normali, quarantenni sfiancati da esistenze che non li rappresentano più. Nessuno di loro cerca la “felicità” nel senso patinato del termine. Cercano qualcosa di più concreto: una pausa, una tregua, magari la possibilità di essere se stessi per una volta. E quel casale in rovina in campagna diventa l’occasione perfetta.

Il progetto di aprire un agriturismo non nasce da un impulso romantico, ma da un crollo. È proprio questo che rende il film autentico: non c’è idealizzazione della vita rurale, solo il bisogno disperato e autentico di ricominciare. Il film non costruisce un’utopia, ma una realtà alternativa fatta di fatica, imprevisti e complicità umana. L’arrivo del camorrista Vito, interpretato da un irriconoscibile e magistrale Carlo Buccirosso, sposta il racconto dalla commedia amara alla favola sociale. Quella Alfa Romeo Giulia 1300 con cui si presenta a riscuotere il pizzo non è solo un’icona vintage: è l’ingresso della Storia, con la S maiuscola, nel microcosmo dei protagonisti.

edoardo leo stefano fresi
Edoardo Leo e Stefano Fresi in una scena del film

La decisione dei cinque, ai tre iniziali si aggiungono il veterocomunista Sergio e l’imprevedibile Elisa, di ribellarsi alla criminalità non è solo un gesto narrativo. Diventa una scelta politica, esistenziale. È il momento in cui il film smette di raccontare una fuga e comincia a parlare di resistenza. Una resistenza bizzarra, improvvisata, piena di errori e paradossi. Ma proprio per questo vera, credibile, empatica.

Un cast corale: perché vale la pena vederlo

Il merito di Edoardo Leo, anche come regista, sta nell’aver orchestrato una coralità che non perde mai ritmo né profondità. Ogni personaggio è scritto e interpretato con un equilibrio raro: nessuno è ridotto a macchietta, tutti hanno una traiettoria, un momento di verità. Luca Argentero sorprende in un ruolo introverso e disilluso, Stefano Fresi regala umanità e malinconia, Claudio Amendola è il cuore ideologico e umano del gruppo. Anna Foglietta, realmente incinta durante le riprese, porta sullo schermo una vitalità spiazzante, mentre Buccirosso riesce a rendere grottesco e inquietante il suo camorrista, in un equilibrio perfetto tra parodia e minaccia.

A distanza di dieci anni, Noi e la Giulia non ha perso nulla della sua forza. Anzi, oggi più che mai il film risuona come un inno necessario a chi sente di non appartenere più ai meccanismi imposti dalla società: lavoro precario, aspettative frustranti, paura del fallimento. Guardarlo ancora oggi significa confrontarsi con la possibilità concreta di cambiare e chiedersi se davvero non esistano alternative. E se quest'ultime, per quanto folli, improvvisate, imperfette, non siano alla fine le uniche capaci di restituirci un senso.