Anziano non riceve la pensione da 3 mesi, alle Poste la scoperta assurda: disastro burocrazia italiana

Senza pensione da mesi, la scoperta assurda di un anziano di Frosinone

Ha dell'assurdo la vicenda capitata a un anziano di Frosinone, vittima di un caos burocratico che si è innestato per errore. E che, soprattutto, lo voleva non più in vita. Il suo malgrado protagonista di questa vicenda è il signor Michele, il quale scopre, di punto in bianco, che per lo Stato italiano non era più in vita. Proprio così: per l'errore di qualcuno, Michele era stato registrato come defunto. Motivo per il quale la pensione che gli spettava non gli veniva più erogata. Storie comuni di un paese in cui la macchina burocratica, ma è ormai risaputo, fa così tanti sbuffi e perde così tanto olio, da diventare la barzelletta di sé stessa. Ma scendiamo nei dettagli.

La storia è stata raccontata per esteso e nei particolari a Mattino Cinque, trasmissione del mattino in onda tutti i giorni su Canale 5. Condotto nella sua prima parte dal giornalista Francesco Vecchi e nella seconda, dedicata alla cronaca, da Federica Panicucci, il programma racconta spesso storie del genere.
Di cittadini e cittadine vittime di un sistema che, spesso e volentieri si inceppa.

Anziano non riceve la pensione da 3 mesi: "Secondo l'Inps ero morto", la vicenda da Frosinone

"Sono senza pensione dal mese di marzo", esordisce il signor Michele, in collegamento con lo studio di Mattino Cinque. "Sono andato alle poste perché pensavo ci fosse un ritardo nel pagamento, e per cercare di sapere cosa stesse succedendo. Ma l’impiegato mi diceva che era tutto apposto". Così l'anziano si reca all’Inps a chiedere spiegazioni: "Allo sportello mi dicono che a loro risultava essere tutto pagato". Chiede così di fissare un nuovo appuntamento, e in questa sede scopre di essere stato registrato come defunto. 

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Il signor Michele intervistato a Mattino Cinque

Evidentemente l'equivoco è nato alla morte del suocero all'ospedale di Sora, dove, però, spiega l'anziano, "non ho dato alcun nominativo, ma solo il numero di telefono". Quando, comunque, l'equivoco è venuto alla luce, la questione non si è conclusa. Il signor Michele ha dovuto, infatti, aspettare ancora oltre un mese per avere la pensione che gli spettava.

L'avvocato che segue il signore, anche lui in collegamento con Canale 5, ha fatto sapere di aver prodotto all'Inps il certificato di esistenza in vita, e di aver diffidato l'Asl di Frosinone a produrre un attestazione rettifica del certificato che attestava il decesso. Ma l'Inps ha chiesto anche il certificato rettifica da parte dell'ospedale. "Il problema è il vortice burocratico che si è innescato a seguito di un errore grave commesso da un medico della struttura sanitaria".