Ogni quanto bisogna cambiare il pigiama di notte? La risposta dell'esperta che potrebbe svoltarti la giornata.
Sembra innocuo, quasi trascurabile, ma il pigiama è un indumento molto importante da non sottovalutare. Il pigiama è quel fedele compagno delle nostre notti che raramente finisce sotto i riflettori. Eppure, proprio lui può nascondere più minacce igieniche di quanto immaginiamo. A lanciare l’allarme è un’esperta di igiene della casa molto seguita sui social, conosciuta come @aviliahome.it o anche mamma avilia, che ha spiegato perché è importante cambiare il pigiama almeno ogni 3 o 4 notti. Anche se a occhio può apparire ancora fresco e profumato, il pigiama accumula, notte dopo notte, una quantità sorprendente di sudore, cellule morte, sebo e altre sostanze rilasciate dalla nostra pelle.
Secondo l’esperta, durante il sonno si perdono tra le 30.000 e le 40.000 cellule cutanee ogni ora. Tutto questo finisce inevitabilmente sul tessuto del pigiama, creando un ambiente ideale per la proliferazione di batteri, funghi e germi. Il risultato? Un terreno fertile per irritazioni cutanee, pori ostruiti, infezioni e, nei casi peggiori, anche problemi dermatologici più seri. Soprattutto quando il pigiama viene indossato senza biancheria intima, come accade spesso, il contatto diretto con la pelle favorisce l’accumulo di sostanze potenzialmente irritanti.
Ogni quanto cambiare il pigiama, secondo un'esperta
Uno dei fattori più sottovalutati è l’umidità prodotta durante la notte. Anche quando non si percepisce una sudorazione evidente, il corpo umano rilascia comunque calore e vapore. Il tessuto del pigiama tende a trattenere questa umidità, trasformandosi in un ambiente perfetto per i microrganismi. È come creare una piccola serra batterica a contatto diretto con la pelle. L'esperta, @aviliahome.it sottolinea che l’igiene notturna passa anche e soprattutto da ciò che indossiamo per dormire. Non basta cambiare regolarmente le lenzuola: se il pigiama resta lo stesso per giorni, anche il letto viene inevitabilmente contaminato.

L’indicazione di massima è chiara: cambiare pigiama ogni 3 o 4 notti. Questo è il consiglio base per una persona che non ha particolari esigenze. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni. Chi fa la doccia la sera, subito prima di mettersi a letto, potrebbe estendere l’uso del pigiama fino a una settimana, ma solo se non suda molto durante la notte. Chi invece tende a sudare facilmente, ha la pelle grassa o soffre di problemi dermatologici, dovrebbe cambiarlo anche ogni 2 notti. Insomma, non esiste una regola valida per tutti, ma ignorare l’accumulo di sporcizia è un errore comune.
Come lavare il pigiama per eliminare i batteri
Non basta cambiare spesso, bisogna anche lavarlo nel modo corretto. I consigli dell’esperta sono chiari. Il pigiama andrebbe lavato con un ciclo caldo, almeno a 60°C, oppure utilizzando detergenti disinfettanti specifici per il bucato. Solo così si riesce ad eliminare efficacemente il 99,9% dei batteri che si annidano tra le fibre. Temperature troppo basse o detersivi delicati non bastano a sanificare il tessuto, specialmente se il pigiama è stato indossato per più notti consecutive.
C’è un altro aspetto che spesso viene trascurato: la qualità del sonno. Dormire con un pigiama pulito, fresco e profumato aiuta a sentirsi più rilassati e coccolati. Una sensazione che influisce anche sul benessere mentale. L’igiene personale ha un impatto diretto sull’umore e sulla percezione del riposo. Cambiare spesso il pigiama significa prendersi cura di sé anche nei dettagli, insomma, un gesto semplice, ma ricco di significato.