Ecco il significato, secondo la psicologia, se incroci spesso le braccia quando parli: tutti i dettagli e gli studi che definiscono il profilo della personalità di chi ripete spesso questo gesto.
Incrociare le braccia durante una conversazione è un gesto frequente, spesso eseguito senza consapevolezza. La psicologia del comportamento lo ha studiato in profondità, svelandone diversi significati a seconda del contesto e della personalità dell’individuo. Uno dei contributi più rilevanti proviene dallo studio di Adam K. Fetterman, Kai Sassenberg e John M. Bargh, professori di psicologia di università come quella di Houston e di Leibniz, pubblicato nel 2014 sulla rivista Social Psychological and Personality Science. Secondo gli autori, il gesto rappresenta una vera e propria forma di difesa sociale, una barriera corporea che si traduce in maggiore inibizione e sottomissione interpersonale. Chi tende a incrociare spesso le braccia mostra una propensione a evitare il confronto diretto, a trattenersi nelle decisioni sociali e a proteggere la propria sfera emotiva.
Anche Joe Navarro, ex agente FBI e specialista in linguaggio del corpo, evidenzia nel suo libro What Every BODY is Saying (2008) che il gesto può emergere in risposta a situazioni percepite come stressanti o minacciose. Le braccia incrociate, in questo senso, fungono da barriera fisica con funzione auto-consolatoria, utile per calmare l’ansia nei contesti sociali incerti o nuovi. In linea con questa interpretazione, Allan e Barbara Pease — nel loro testo di riferimento The Definitive Book of Body Language (2004) — descrivono il gesto come un indicatore di resistenza emotiva. Chi adotta questa postura può essere interiormente in disaccordo o poco disposto ad aprirsi all’interazione, anche se non lo esprime verbalmente. Spesso, il gesto si accompagna a segnali non verbali coerenti, come uno sguardo sfuggente o una postura rigida, che rafforzano il messaggio implicito di chiusura.
Se incroci spesso le braccia quando parli, potresti avere questa personalità: gli studi della psicologia
Tuttavia, non sempre si tratta di un segnale negativo. Ronald S. Friedman e Andrew J. Elliot, in uno studio condotto all'Università di Rochester e pubblicato nel 2008 sull’European Journal of Social Psychology, hanno mostrato che incrociare le braccia può anche contribuire alla concentrazione e alla perseveranza. I partecipanti che tenevano le braccia incrociate durante la risoluzione di compiti complessi tendevano a essere più determinati e a ottenere risultati migliori rispetto agli altri. Un’ulteriore sfumatura emerge ancora dalle osservazioni dell'ex agente Joe Navarro, il quale riconosce che, per alcune persone, il gesto può semplicemente rappresentare una postura abituale, scelta per comodità o per affrontare condizioni ambientali, come il freddo. In questi casi, non ci sono intenzioni psicologiche profonde dietro il gesto.

Il profilo psicologico di chi lo compie
Chi incrocia frequentemente le braccia durante il dialogo presenta tratti psicologici ricorrenti. Le ricerche di Fetterman, Sassenberg e Bargh suggeriscono un profilo caratterizzato da prudenza e riflessività, una tendenza all’introversione e a mantenere una certa distanza emotiva nei rapporti. Non si tratta necessariamente di chiusura, ma piuttosto di una strategia per preservare la propria stabilità emotiva in ambienti percepiti come complessi o giudicanti. Il contributo di Navarro evidenzia anche un bisogno di sicurezza e controllo. In presenza di fattori stressanti, questo tipo di postura può diventare una strategia per rassicurarsi, assumendo il ruolo di “corazza emotiva”. Chi adotta questa posizione manifesta, in genere, una maggiore sensibilità agli stimoli ambientali e alle dinamiche relazionali.
Lo studio di Friedman ed Elliot, invece, delinea un lato positivo: l’abitudine a incrociare le braccia potrebbe riflettere una certa determinazione, soprattutto quando si affrontano sfide cognitive. In questi casi, il gesto risponde a un bisogno di concentrazione e aiuta la mente a focalizzarsi sul compito. Infine, come osservato da Pease e Pease, è importante considerare il gesto nel suo insieme comunicativo. Se viene ripetuto in modo sistematico e in contesti sociali diversi, può rivelare un bisogno costante di protezione emotiva o la difficoltà nel lasciarsi andare alle relazioni. Tuttavia, se occasionale, va interpretato con cautela e senza generalizzazioni.
Insomma: il significato psicologico del gesto di incrociare le braccia è sfaccettato. Se incroci le braccia quando parli, secondo la psicologia, questo può riflettere difesa, ansia, disagio, ma anche concentrazione e comfort. La ricerca scientifica, da Fetterman a Navarro, da Pease a Friedman, sottolinea come il contesto e la personalità siano elementi chiave nell’interpretazione. Chi adotta frequentemente questa postura mostra spesso un profilo introspettivo e sensibile, che utilizza il corpo come strumento per orientarsi nel mondo sociale.