Il cimelio nel cuore di Napoli, mentre la città si prepara a una nuova possibile festa scudetto
Napoli si prepara con trepidazione alla sfida decisiva contro il Cagliari, in programma stasera. Dopo lo storico scudetto vinto nel 2023 sotto la guida di Luciano Spalletti, che ha riportato il tricolore all’ombra del Vesuvio dopo oltre trent’anni, i tifosi partenopei sognano un nuovo trionfo, spinti dall’orgoglio e da una tradizione che travalica lo sport. In questo clima di entusiasmo, inevitabile è il pellegrinaggio nei luoghi 'sacri' del calcio partenopeo.
E nel fermento pre-partita, accanto agli ormai iconici festeggiamenti nei Quartieri Spagnoli, dove campeggia il celebre murales di via Emanuele De Deo dedicato a Diego Armando Maradona, esiste un luogo meno noto ma altrettanto carico di significato: piazzetta Nilo, dove si conserva un’insolita ma amatissima reliquia del campione argentino. Si tratta di una ciocca dei capelli di Maradona, custodita all’interno del Bar Nilo, in una teca che fonde sacro e profano, proprio come solo Napoli sa fare. Un simbolo discreto ma potentissimo, che conferma quanto il legame tra il Pibe de Oro e la città sia eterno, vibrante, inestinguibile.
Napoli, la città sogna il suo quarto scudetto
in via San Biagio dei Librai, nel vivace dedalo di vicoli e botteghe di Spaccanapoli, si trova il Bar Nilo, diventato celebre per ospitare un singolare “altarino” dedicato al campione argentino. Qui, all’interno di una teca decorata come una edicola votiva, è conservata una ciocca dei capelli di Maradona, raccolta nel 1990 da Bruno Alcidi, titolare del bar. L’uomo racconta che, dopo una trasferta a Milano, viaggiò sullo stesso volo della squadra del Napoli. Alla fine del volo, notò alcuni capelli lasciati da Maradona sul poggiatesta e li raccolse quasi per scherzo. Quel gesto, apparentemente insignificante, divenne il seme di una vera e propria venerazione popolare.
Con il passare del tempo, il capello ha acquisito uno status mitico: da semplice curiosità a oggetto di culto. Il bar è oggi tappa fissa per chiunque voglia respirare la vera essenza della napoletanità, tra caffè bollente, devozione e ironia.
L’altarino dedicato a Maradona è un esempio perfetto della fusione tra sacro e profano, cifra distintiva della cultura napoletana. Le due colonne, le immagini religiose, e la teca centrale con la ciocca di capelli trasformano un semplice bar in un tempietto pagano, che celebra non solo il campione, ma un’intera epoca di orgoglio e riscatto sociale. Napoli, attraverso questo gesto collettivo, mostra ancora una volta la sua capacità unica di trasformare eventi quotidiani in simboli di fede popolare.