Essere il più forte è l'obiettivo di tante persone, ma questo può diventare un'ossessione: la psicologia spiega il motivo per il quale diverse persone cercano di non mostrare le proprie fragilità.
Mostrarsi sempre forti e in controllo, evitando ogni manifestazione di fragilità, è un comportamento molto diffuso, spesso radicato nell’infanzia e alimentato da pressioni sociali. Questa inclinazione, pur apparendo come un segno di determinazione, si rivela invece una complessa strategia di difesa psicologica, utile a proteggere l’identità personale e a evitare il dolore del giudizio o dell’abbandono. Albert Bandura, nel libro Social Foundations of Thought and Action, ha spiegato come le persone ricorrano a meccanismi di difesa per tutelare la propria autostima. La forza ostentata diventa un’armatura contro la sensazione di inadeguatezza. Allo stesso modo, la teoria dell’attaccamento di John Bowlby e Mary Ainsworth evidenzia che chi cresce in ambienti poco accoglienti verso le emozioni tende a evitare di mostrarsi vulnerabile, temendo rifiuto e disconnessione affettiva.
Anche la cultura gioca un ruolo centrale. Brené Brown, nota ricercatrice e autrice di studi fondamentali sulla vulnerabilità, ha mostrato come la nostra società associ la vulnerabilità a debolezza e fallimento, ad esempio, nel libro 'Daring Greatly'. In un mondo che premia la performance e l'efficienza, la fragilità viene vista come un rischio sociale, da celare per preservare reputazione e accettazione. Il risultato è una pressione costante a mantenere una maschera, anche quando il prezzo è l’alienazione emotiva. Paul Gilbert, Professore Emerito di Psicologia Clinica presso l'Università di Derby, ha approfondito il ruolo del giudizio sociale, individuando nella “maschera di forza” una risposta difensiva a contesti percepiti come critici o competitivi. Negare la propria vulnerabilità è una strategia di sopravvivenza psichica, come descritto già da Freud, volta a eludere il dolore attraverso il controllo dell’immagine pubblica.
Cerchi sempre di dimostrare di essere il più forte e non vuoi far trasparire le tue fragilità? Ecco la tua personalità, secondo la psicologia
Cerchiamo, dunque, di delineare un profilo psicologico delle persone che cercano di essere sempre le più forti, e di non mostrare le proprie fragilità. Si trattano, principalmente, di persone che adottano stabilmente questo comportamento tendono a essere molto autocontrollate, ma faticano a esprimere emozioni autentiche. Vivono con il timore del rifiuto, praticano un perfezionismo spesso logorante e incontrano difficoltà a chiedere aiuto. Di conseguenza, rischiano l’isolamento emotivo, relazioni superficiali e stati di ansia o esaurimento.

A lungo termine, questa difesa si trasforma, però, in una gabbia. L’evitamento della fragilità ostacola la crescita personale e priva della possibilità di legami profondi. La psicologia contemporanea invita a riconoscere nella vulnerabilità non un limite, ma un’opportunità di connessione e benessere autentico. Solo accettando la propria imperfezione si può uscire dall'illusione della forza assoluta e recuperare una forma di equilibrio più umana e sostenibile.
I costi del voler essere sempre il più forte, e il primo segreto per migliorare: le parole di un noto psicologo
Un noto psicologo italiano, il dottor Daniele Marchesi, sul canale social La psicologia per te, ha spiegato i costi nascosti del voler sempre essere il più forte. L'esperto, in particolare, ha spiegato che, tra i problemi, c'è il fatto che la persona che non vuole mostrare le fragilità dimentica di aver bisogno anch'essa di aiuto, perdendo il 'diritto di essere fragile'. E ancora, si carica i problemi degli altri, e non fa mai capire agli altri quando sta male, non potendo, di fatto, avere l'aiuto di cui ha bisogno. È obbligato a recitare una parte, e tutto questo lo consuma lentamente, senza accorgersene. Questo comportamento, dunque, deve essere risolto.
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Lo psicologo spiega che questo comportamento dipende dalle opinioni che le persone hanno abbiamo di loro stesse, dalle abitudini che hanno sempre avuto, e dalla loro incapacità di dire di no quando qualcuno ha bisogno. In alcuni casi, dire di no ci può aiutare: conviene risolvere i problemi con sé stessi, prima di cercare di risolvere gli altri. Il primo segreto per migliorare, spiega lo psicologo, è capire che la voce che si sente nella testa, quella che obbliga a non mollare mai, dipende dal bisogno di una conferma, che si sta ancora aspettando, e che le persone avrebbero voluto da qualcuno tanto tempo prima.
Quella conferma, però, conclude lo psicologo, non può darla nessuno, se non la stessa persona: è in sé stessi che si trova la conferma, e la risposta. Un consulto psicologico, e un lavoro su sé stessi, può aiutare a trovare quella conferma e ad accettare le proprie fragilità, chiedendo aiuto quando è necessario, e, magari, trovando anche gli elementi positivi nelle fragilità stesse.