Il quesito sollevato da Max Dona: al supermercato è giusto pagare rami e foglie della frutta e della verdura che acquistiamo?
A coloro che sono soliti acquistare al supermercato, è capitato sicuramente di trovarsi dinanzi al bancone della frutta e della verdura, e di scegliere il prodotto non solo in base all'aspetto e alla grandezza. Ma anche in base a quanto materiale di scarto conteneva. Ci spieghiamo meglio: foglie, rametti, ingombranti bucce che inevitabilmente aumentano il peso del prodotto, quando lo andiamo a pesare sulla bilancia (ricordando sempre di indossare i guanti, per una questione di igiene e di rispetto). Ma poco ci possiamo fare: di certo non si può cominciare a pulire la verdura lì, in piedi al supermercato.
Ma, una volta arrivati in cassa, è giusto far pagare al consumatore quella porzione di prodotto che, in effetti, va a finire dritta nel bidone della spazzatura? Il quesito è presentato da Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. Lo spunto è dato da un video, pescato online da Dona, in cui si mostra una scena che sarebbe avvenuta all’interno di un supermercato. In cui un cliente si avvicina alla cassa, e pretende di pagare una banana, non prima di averla sbucciata. Di tutta risposta la cassiera afferra il cartone delle uova che pure era tra i prodotti che il cliente si avviava a pagare, e rompe, una a una, le uova. Molto probabilmente un video recitato. Che però, di fatto, risponde alla domanda sollevata da Dona. Che spiega perché sì, anche gli scarti vanno pagati.
Supermercato, è giusto pagare gli scarti di frutta e verdura? Sì: Dona spiega perché
"Si tratta di un tema molto serio che interessa il consumatore: quando compro frutta e verdura al supermercato, devo pesare e pagare anche gli scarti? E cioè un fogliame esagerato, oppure dei rametti che sono attaccati al prodotto? Qualcuno arriva a dire che non è giusto pagare una parte del prodotto che poi non viene consumata. Quali sono le regole giuridiche? Frutta e verdura si comprano così come sono. Del resto, pensiamo che quando il grossista compra dal produttore, a sua volta compra il prodotto con la presenza di qualche scarto".
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"Andando a cercare in alcuni regolamenti, negli usi delle camere di commercio, troviamo regole sparse un po’ qua e là. Ad esempio, i pomodori quando sono in grappolo, possono essere venduti con qualche rametto, ma senza foglie. Nel caso degli agrumi, sono ovviamente tollerate delle foglie, ma rametti non legnosi, quindi piccoli, che non pesino tanto sulle tasche del consumatore. E il pesce? Viene pesato con la testa e con la lisca, possiamo averlo sì sfilettato, ma ovviamente ci costerà molto di più, perché ovviamente c’è da considerare anche la manodopera dell’addetto al supermercato. Quindi frutta e verdura vanno pagati così".