Quale colore scelgono di indossare e non solo le persone buone, secondo la psicologia. Anche queste scelte, infatti, possono avere un significato molto particolare, specie per quanto riguarda alcuni tratti della personalità.
Nel mondo del colore, nulla è lasciato al caso. Ogni tonalità comunica emozioni, stati d’animo, tratti di personalità. Non è solo questione di gusto: la psicologia del colore ci insegna che la scelta di un colore preferito può rivelare molto di ciò che siamo dentro. Ma se ci si chiede quale sia il colore scelto dalle persone “buone”, quelle empatiche, affidabili, pacifiche e gentili, la risposta sembra avere una tinta precisa ed è il blu.
Il colore che scelgono le persone buone, secondo la psicologia
Il blu è uno dei colori più amati al mondo, e non è un caso. Chi lo sceglie tende a essere una persona tranquilla, riflessiva, affidabile. Qualcuno che preferisce la serenità al caos, la cooperazione al conflitto. Il blu comunica calma, ma anche profondità emotiva. Non a caso, è il colore che molti associano alla meditazione, alla pace interiore, alla spiritualità. In psicologia, il blu è stato studiato approfonditamente. Il celebre psicologo svizzero Max Lüscher, autore del "Test dei colori di Lüscher", lo ha definito come uno dei quattro colori fondamentali della psiche umana. Secondo Lüscher, il blu rappresenta bisogni psicologici profondi: desiderio di calma, dedizione, appartenenza e appagamento affettivo. In altre parole, tutte caratteristiche che si ritrovano nella figura archetipica della “persona buona”.

Le persone che scelgono il blu mostrano spesso un forte bisogno di legami stabili, di relazioni sincere e profonde. Sono individui che investono nell’altro, che cercano l’armonia in famiglia, nell’amicizia, sul lavoro. Non amano le tensioni, evitano lo scontro quando è possibile, ma non per debolezza: lo fanno perché riconoscono il valore del rispetto e della mediazione. Anche lo psicologo statunitense Taylor Hartman, creatore del Color Code Personality System, ha collegato la “personalità blu” a tratti come empatia, affidabilità, desiderio di armonia e attenzione alle relazioni. Secondo Hartman, chi ha una personalità blu non solo è profondamente leale, ma vive con uno scopo emotivo ben definito: far star bene chi lo circonda. E lo fa attraverso piccoli gesti quotidiani, parole misurate, una presenza rassicurante.
La psicologia positiva e l’associazione inconscia dei colori
Studi come quelli sopracitati della psicologia positiva confermano che i colori non sono solo una scelta estetica: parlano all’inconscio, evocano stati mentali precisi. Quando ci sentiamo sereni, siamo più attratti da colori freddi e pacificanti come il blu o l’azzurro. Non sorprende, quindi, che persone con una forte inclinazione verso l’altruismo e la gentilezza si sentano naturalmente in sintonia con queste tonalità.
Il blu non è il colore della passività, ma della stabilità emotiva. È il colore della profondità, della consapevolezza. In un mondo dove si corre sempre più veloce, chi sceglie il blu sembra voler rallentare, respirare, osservare. Infonde negli altri quella stessa pace che coltiva dentro di sé. Tuttavia, è il blu che continua a dominare le classifiche e gli studi psicologici quando si parla di altruismo, calma e affidabilità. Perché dentro quel colore c’è una promessa silenziosa: quella di esserci, senza clamore. Naturalmente, va sempre chiarito che si tratta di studi fatti in ambito generale e che, non per questo, tutti coloro che scelgono il colore blu da indossare o anche come preferenze in altri ambiti debbano, per forza, avere queste caratteristiche.