Un capolavoro musivo tra arte e inclusione: il Mosaico di Andreina, il più grande d’Europa
Il Mosaico di Andreina, situato nella frazione di Indicatore, alle porte di Arezzo, è un’opera senza pari nel panorama artistico europeo. Con oltre 900 metri quadrati di superficie decorata, rappresenta il mosaico più esteso d’Europa. Ma ciò che rende quest’opera davvero unica è la fusione di arte, spiritualità e partecipazione sociale, in un progetto in costante evoluzione che ha coinvolto centinaia di mani e migliaia di cuori.
Il progetto nasce nel 1997 grazie all’incontro tra Andreina Giorgia Carpenito, artista visionaria, e don Santi Chioccioli, parroco della Chiesa dello Spirito Santo di Indicatore. L’obiettivo iniziale era quello di salvare la chiesa dalla demolizione, ma presto l’intervento si è trasformato in qualcosa di molto più ambizioso: una vera e propria rinascita artistica dell’edificio e del suo contesto urbano. Il mosaico ha progressivamente inglobato la facciata, l’interno, il pavimento e perfino il sagrato, un tempo semplice parcheggio, ora diventato un’esplosione di colore e simboli religiosi e umani.
L’opera è ispirata a due potenti visioni bibliche, quella del profeta Ezechiele e l’Apocalisse di San Giovanni, ed è realizzata con la tecnica del trencadis, celebre per l’uso che ne fece Antoni Gaudí. La scelta di materiali di recupero provenienti da tutto il mondo – dalla metropolitana di Napoli al grès giapponese, dai sassi d’Israele ai vetri francesi – aggiunge al mosaico un valore ecologico e simbolico. Ogni frammento è parte di una storia, di un viaggio, di un’identità.
Ci porta alla scoperta di questa meravigliosa opera d'arte la travel blogger Simona (@usalavaligia)
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Il mosaico di Andreina, il più grande d'Europa: arte collettiva e trasformazione sociale: un modello di inclusione
Il Mosaico di Andreina è molto più di un’opera d’arte: è un cantiere sociale permanente, in cui l’arte diventa strumento di riscatto, inclusione e dialogo. A contribuire alla realizzazione dell’opera sono stati studenti, volontari, persone con disabilità, detenuti e artisti da ogni parte del mondo. Un progetto che celebra la diversità e l’unità, dove ciascuno è considerato una tessera insostituibile di un mosaico più grande.
Dal 2012, il progetto è sostenuto dall’Associazione di Promozione Sociale Ezechiele, che ha reso la chiesa un Centro Polivalente delle Arti, con corsi di mosaico, pittura, scultura e musica aperti a tutte le età e capacità. L’interno della chiesa ospita anche una vetrata di 80 metri quadrati, raffigurante un angelo dello Spirito Santo, visibile anche di notte grazie ai vetri opalescenti che riflettono la luce con suggestiva intensità. Le colonne trasformate in alberi musivi di quattro metri d’altezza sono un ulteriore simbolo di crescita, vita e rigenerazione.
Ma il progetto non si è mai fermato: ogni anno nuove sezioni vengono aggiunte, tra cui un colonnato in fase di completamento e altri spazi dedicati all’arte e alla comunità. Il mosaico si estende come una pelle viva sull’architettura della chiesa, narrando storie antiche con linguaggi nuovi.