Lazio, un viaggio alla scoperta della Montagna Spaccata di Gaeta, dove spiritualità e paesaggio si fondono in un’esperienza indimenticabile tra storia, mare e mistero
Nel cuore del promontorio di Monte Orlando, sulla costa tirrenica del Lazio, si trova uno dei luoghi più affascinanti del Mediterraneo: la Montagna Spaccata di Gaeta. Questo straordinario fenomeno naturale, caratterizzato da due profonde fenditure nella roccia, è avvolto da un’aura di leggenda. Secondo la tradizione, le spaccature si formarono nel momento della morte di Cristo. Lo stesso in cui – come raccontano i Vangeli – si squarciò il velo del Tempio di Gerusalemme. Una di queste fenditure dà accesso alla Grotta del Turco, una cavità scolpita dall’erosione marina nel corso dei secoli, oggi visitabile attraverso una suggestiva scalinata che scende lungo la roccia viva, offrendo panorami spettacolari sul mare.
L’altra spaccatura ospita la Cappella del Crocifisso, edificata nel XVI secolo su un masso incastrato tra le pareti rocciose, caduto durante un evento sismico nel 1434. In questo luogo, natura e spiritualità si intrecciano in modo unico, offrendo un’esperienza che tocca il cuore e stimola i sensi.
La Grotta del Turco, con le sue onde che si infrangono sulle pareti della caverna, rappresenta un affascinante connubio tra forza della natura e immaginario mistico. I giochi di luce, i riflessi sull’acqua, l’eco dei passi nel silenzio: tutto contribuisce a creare un’atmosfera mistica e senza tempo. Per chi cerca un'esperienza che unisca cultura, spiritualità, leggenda e paesaggio, Gaeta e la sua Montagna Spaccata rappresentano una delle mete più ricche e suggestive del centro Italia.
Scopriamo questo posto grazie al racconto della content creator Diana De Lorenzi.
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Lazio, il Santuario della SS. Trinità: fede incastonata nella roccia
Sopra queste fenditure sorge il Santuario della Santissima Trinità, costruito nell'XI secolo su uno sperone roccioso a picco sul mare. L'edificio, in stile barocco, presenta una pianta a navata unica con cappelle laterali e una maestosa volta a botte. Al centro dell’altare maggiore troneggia una tela che raffigura la Madonna e Sant’Erasmo, patrono di Gaeta, che proteggono la città. La chiesa non è solo un luogo di culto, ma anche meta di pellegrinaggi e visita di illustri personaggi del passato: San Filippo Neri, ad esempio, trascorse qui parte della sua vita eremitica e il suo giaciglio in pietra è ancora oggi visibile e venerato con il nome di "letto di San Filippo Neri".
Tra gli elementi più emblematici del percorso spirituale all'interno del santuario vi è la celeberrima 'Mano del Turco', un'impronta nella pietra che, secondo la leggenda, fu lasciata da un marinaio turco incredulo che, toccando la roccia, assistette al miracolo della sua morbidezza. Ogni angolo del luogo trasmette un senso di meraviglia e sacralità, rendendolo un punto d’incontro ideale tra uomo e divino, tra pietra e spirito.
Visitare il Santuario della Montagna Spaccata e i suoi annessi significa intraprendere un viaggio in cui il tempo sembra sospeso. La passeggiata lungo il sentiero panoramico, la discesa nella fenditura rocciosa, la vista sull’infinito blu del Tirreno e il silenzio sacro della cappella incastonata nella montagna rendono l’esperienza memorabile.