Ecco come gli influencer e i content creator pagano i contributi INPS dal 2025: commercialista rivela le novità più importanti riguardo quest'anno.
In Italia, i liberi professionisti sono tenuti a versare contributi previdenziali, scegliendo tra l’INPS o la propria cassa di categoria se iscritti a un ordine. Coloro che non appartengono a un ordine, come consulenti o copywriter, devono aderire alla Gestione Separata INPS. I contributi sono calcolati sul reddito netto, senza importi fissi ma con un limite minimo e massimo. Nel 2025 l’aliquota è del 26,07%, o del 24% se si ha già un’altra copertura previdenziale. Il reddito minimo è fissato a circa 18.415 euro, mentre il massimale è di 120.607 euro. Le scadenze coincidono con quelle fiscali: saldo e primo acconto entro il 30 giugno, secondo acconto entro il 30 novembre, da versare tramite modello F24. Professionisti come avvocati, architetti o medici versano invece i contributi alla cassa professionale di riferimento, secondo regole autonome.
Dal 2025, l’INPS ha regolato la posizione previdenziale di influencer e content creator che guadagnano da attività online. Rientrano nella definizione coloro che producono contenuti digitali su piattaforme come YouTube, Instagram o blog, e percepiscono compensi da sponsorizzazioni o vendite. È stato introdotto il codice ATECO 73.11.03, che riconosce ufficialmente l’attività di influencer marketing. In particolare, l'INPS ha determinato tre regimi diversi, per chi crea contenuti online.
Influencer e content creator: ecco le novità sui contributi INPS
Ad approfondire questo argomento, è stata una nota commercialista, la dottoressa Camilla Vignoli. In particolare, l'esperta ha spiegato che dal 2025 cambia l'inquadramento previdenziale per questo tipo di lavoratori, e che i tre regimi previdenziali sono i seguenti: Gestione Commercianti, Fondo Lavoratori dello Spettacolo e Gestione Separata. Per chi produce contenuti abitualmente, con un'attività organizzata e strutturata, e ha partita IVA, è necessario iscriversi alla Gestione Commercianti. In questo caso, i contributi da versare saranno, per una parte, fissi, e per una parte a percentuale sul reddito.
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Per chi, invece, crea contenuti pubblicitari o audiovisivi su contratto, o anche spot pubblicitari, si potrebbe rientrare nel Fondo Spettacolo. Anche le modelle e i modelli potrebbero rientrare nel Fondo Pensioni Lavoratori dello Spettacolo. Per tutti gli altri casi, comprese le prestazioni occasionali senza partita IVA, il riferimento continua a essere la Gestione Separata INPS. L'esperta spiega, dunque, che, per pagare questi contributi, gli influencer e i content creator devono controllare se rientrano in una delle tre categorie, poi regolarizzare la propria posizione INPS e, ovviamente, rivolgersi a un esperto per evitare sanzioni di ogni genere. L’intento normativo, dietro questo aggiornamento sul pagamento dei contributi INPS, è offrire una copertura previdenziale corretta e coerente anche alle nuove figure professionali del mondo digitale.
