La seconda cascata più alta d'Italia: salto da brividi da 130 metri

Lo spettacolo della Cascata Grande, nella Villa Gregoriana, a Tivoli (Lazio)

Nel cuore di Tivoli, a pochi chilometri da Roma, si nasconde un tesoro naturalistico e storico che incanta visitatori da ogni parte del mondo: Villa Gregoriana. Questo straordinario parco, restaurato dal FAI – Fondo Ambiente Italiano dal 2002, fonde natura selvaggia, resti archeologici e ingegneria ottocentesca in un’armonia perfetta. Un luogo immerso tra la vegetazione rigogliosa e l’eco potente delle acque. Il protagonista assoluto è il fiume Aniene, che domina il paesaggio con la sua spettacolare Cascata Grande, un’opera tanto ingegnosa quanto affascinante. Un luogo in cui la magnificenza della natura incontra l’audacia dell’uomo, offrendo uno spettacolo che incarna appieno l’estetica del sublime tanto cara al Romanticismo.
Andiamo alla scoperta di questo luogo magnifico grazie a Elisa e Simone, coppia di travel blogger e creator, sui social noti col nickname @italy_you_dont_expect.

Alta tra i 120 e i 130 metri, la Cascata Grande non è una semplice attrazione paesaggistica, ma il risultato di un’ambiziosa opera di ingegneria idraulica che permise di deviare il corso dell’Aniene, prevenendo le inondazioni che affliggevano Tivoli. Ma oltre alla sua funzione pratica, questa cascata (la più alta in Italia dopo quella delle Marmore) divenne simbolo estetico e spirituale, un emblema della potenza naturale addomesticata dall’intelletto umano. Guardarla oggi, mentre si getta con fragore tra le gole verdeggianti del parco, è come assistere a un rituale primordiale in cui acqua e roccia dialogano. I punti panoramici sparsi lungo il percorso permettono di ammirarla in tutta la sua imponenza, con giochi di luce e vapore che la rendono ancora più spettacolare.

Un sentiero tra grotte e templi

Esplorare Villa Gregoriana significa immergersi in un percorso naturalistico affascinante, dove ogni passo rivela un angolo nascosto, un suono, un profumo diverso. I sentieri si snodano tra boschi lussureggianti, gole scavate dall’acqua e scorci mozzafiato, con un invito implicito alla lentezza e all’osservazione. Tra le tappe più suggestive, la Grotta di Nettuno, dove il fragore dell’acqua amplifica l’aura misteriosa del luogo. A pochi passi, la Grotta delle Sirene, offre uno scenario quasi fiabesco. E ancora, sulle alture del parco, emergono i Templi di Vesta e della Sibilla, vestigia dell’antica Tibur romana, mentre nel cuore della vegetazione si trovano i resti della villa del console Manlio Vopisco, a testimonianza della stratificazione millenaria del sito. Un itinerario adatto a chi ama camminare, purché equipaggiato con abbigliamento comodo e scarpe da trekking.