Italiana in Giappone prova una maglietta in negozio: "Cosa ti danno prima di entrare nel camerino"

Una turista e influencer italiana in Giappone ha scoperto cosa succede se provi una maglietta in un negozio d'abbigliamento in Giappone: ecco che cosa ti danno, poco prima di entrare in camerino.

In Giappone, anche il semplice gesto di provare un vestito racconta qualcosa di profondo sulla cultura e sull’educazione del Paese. A svelarlo al grande pubblico social è stata l’influencer di viaggio SaraCaulfield, che in uno dei suoi video ha mostrato una scena quasi surreale per chi è abituato allo shopping occidentale: nei camerini dei negozi giapponesi, i clienti indossano un vero e proprio velo sul viso prima di infilare una maglietta, un vestito o una giacca.

Quello che potrebbe sembrare un bizzarro accessorio è in realtà una "face cover", una sorta di maschera leggera, simile a una cuffia di tessuto, che copre il volto. Si tratta di un oggetto semplicissimo, ma carico di significato. Il suo scopo è tanto pratico quanto simbolico. Serve a evitare che il trucco, come il fondotinta o il rossetto, possa sporcare i capi d’abbigliamento durante la prova. Questa non è solo una premura verso il negozio, ma anche verso gli altri clienti. Tra l'altro, anche mangiare fuori in Giappone è molto economico, anche se non tutti lo sanno.

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L'influencer in camerino in Giappone. Fonte: Instagram

Giappone, italiana prova una maglia nel negozio: ecco cosa ti danno prima di entrare nel camerino

Non bisogna mai dimenticare che la cultura giapponese è profondamente radicata nel concetto di rispetto reciproco. Ogni gesto, anche il più piccolo, è pensato per non disturbare, per non creare disagio, per preservare l’armonia collettiva. E così, entrare in un camerino con il viso coperto diventa un modo per dire: “Non voglio rovinare l’esperienza a chi verrà dopo di me”. Nessuna macchia di trucco sui colletti, nessuna impronta involontaria su tessuti delicati. Tutto resta pulito, ordinato, impeccabile.

L'influencer Sara ha raccontato questa particolarità con stupore e ammirazione, evidenziando quanto sia lontano, per molti versi, il nostro modo di vivere i negozi rispetto a quello nipponico. Da noi, spesso si dà per scontato che un capo venga provato e poi lasciato su una gruccia, in attesa che un commesso se ne occupi. In Giappone, invece, c’è quasi una sacralità nel gesto di toccare qualcosa che non è tuo, come se si indossasse temporaneamente una responsabilità.

Ma questo non è solo qualcosa di culturale. C’è anche un risvolto molto pratico: mantenere i vestiti puliti significa ridurre i costi di manutenzione, evitare lavaggi frequenti che rovinerebbero i tessuti e garantire un ambiente più ordinato e accogliente. Insomma, tutto funziona meglio, con meno sprechi e più efficienza. La “face cover” nei camerini è uno di quei dettagli che raccontano un intero mondo.

Un piccolo oggetto, quasi invisibile, che però racchiude un modo di pensare e di vivere lo spazio condiviso. Lo si può considerare come finestra aperta su una società dove anche nello shopping si riflette un senso di comunità profondo. L’individuo non è mai solo, ma parte di un equilibrio più grande. Inoltre, prima di entrare nei camerini c'è anche l'usanza di togliere le scarpe, molto probabilmente per non sporcare il luogo e sempre in segno di rispetto verso i prossimi che arriveranno.