Pothos, l'errore molto comune che uccide la pianta in pochi giorni: cosa non fare assolutamente

Il pothos è una delle piante da interno più amate: ma c’è un errore comune che molti commettono e che può condannarla nel giro di pochi giorni

Uno degli errori più comuni che si fanno con il pothos riguarda il rinvaso, un’operazione che, se non fatta correttamente, può causare danni irreparabili. Spinti dal desiderio di dare nuova vita alla pianta o di farla crescere più velocemente, molte persone eliminano completamente il vecchio terriccio, sostituendolo con uno nuovo. Ma questa pratica può uccidere il pothos, soprattutto se il substrato scelto è troppo compatto o non drenante.

Il pothos è una pianta tropicale che ama un terreno leggero, areato e ben drenato, ricco di materiale organico ma capace di trattenere l'umidità senza creare ristagni. Rimuovere del tutto il vecchio terriccio, spesso ricco di microrganismi utili e perfettamente equilibrato, espone la pianta a uno shock. Le radici, improvvisamente immerse in un ambiente completamente diverso, possono smettere di funzionare correttamente o iniziare a marcire.

Meglio, quindi, mantenere almeno un terzo del vecchio substrato e mescolarlo con quello nuovo, preferibilmente composto da torba, perlite e fibra di cocco. Questo accorgimento aiuta la pianta ad adattarsi al nuovo vaso senza traumi, garantendo la continuità dell’ecosistema microbico attorno alle radici.

I segnali di sofferenza del pothos dopo un rinvaso errato

Quando il rinvaso viene fatto male, il pothos inizia a inviare chiari segnali di sofferenza. Le foglie ingialliscono, alcune cadono, e la crescita si arresta del tutto. In casi più gravi, le radici iniziano a marcire e si diffonde un odore sgradevole di marcio nel terriccio. Se ciò accade, può essere necessario estrarre la pianta, tagliare le radici danneggiate con una forbice sterilizzata e lasciarla asciugare all’aria per alcune ore, prima di reimpiantarla in un substrato corretto.

pothos

Attenzione anche a un altro dettaglio: il vaso scelto per il rinvaso deve essere solo leggermente più grande del precedente e dotato di fori di drenaggio. Un contenitore troppo grande trattiene più acqua del necessario, con il rischio che le radici restino immerse per giorni, favorendo malattie fungine.
Il momento migliore per rinvasare il pothos è la primavera, quando la pianta entra in una fase di crescita attiva e ha più energie per affrontare eventuali stress. Rinvasare in inverno, invece, può bloccare la crescita per mesi.

Consigli pratici per un pothos sempre sano e rigoglioso

Oltre al rinvaso corretto, ci sono altre buone pratiche per mantenere il pothos in salute. Innanzitutto, l'annaffiatura deve essere moderata: meglio attendere che il terreno sia asciutto nei primi 3-4 centimetri prima di intervenire. L’eccesso d’acqua è una delle cause principali di marciume radicale. In secondo luogo, il pothos preferisce luce indiretta abbondante, ma tollera bene anche ambienti meno luminosi. Tuttavia, in zone troppo buie tende a rallentare la crescita e a perdere variegature nelle foglie.

La concimazione è importante: durante la primavera e l’estate, ogni 2-3 settimane, si può usare un fertilizzante liquido equilibrato (tipo 20-20-20) diluito nell'acqua. In autunno e in inverno, invece, meglio sospendere. Infine, potare regolarmente gli steli più lunghi aiuta a mantenere una forma compatta e stimola la produzione di nuove foglie. I tralci recisi possono essere messi in acqua per radicare e ottenere nuove piante.