L'esperienza della travel creator Teresa, sui social nota col nickname @territiracconta: la sua spesa in Oman
I social sono pieni di travel creator, un 'mestiere' che ha guadagnato popolarità con l'avvento dei social media, permettendo a molti di trasformare la passione per i viaggi in una carriera sostenibile. Attraverso piattaforme come Instagram, YouTube e TikTok, questi viaggiatori professionisti condividono contenuti legati ai viaggi, con cui influenzano le scelte e le percezioni del loro pubblico riguardo le destinazioni e le esperienze turistiche di cui raccontano.
Ebbene, se avete intenzione di visitare la penisola araba, vi segnaliamo @territiracconta, una giovane donna seguita solo su Instagram da 179mila persone, che in questo periodo è in viaggio in Oman. Insieme al compagno Nicola, racconta le varie esperienze in questo paese attraversato dal deserto. Attraversarlo il quale richiede un certo tipo di equipaggiamento e di preparazione. Tra le svariate esperienze che Teresa sta raccontando alla sua community, quella della spesa in un supermercato, appunto, in Oman.
"Ho fatto la spesa nel deserto: ecco quanto è costata"
I due entrano in un grande supermercato del posto. Per prima cosa, il primo oggetto ad attirare l’attenzione della coppia è un pacco di ghiaccio. “Meglio se ne prendiamo due”. Una grande cassa d’acqua, da 12 bottiglie, “fondamentale”. Si prosegue nel reparto frutta e verdura: “Prendo 4 carote, un casco di banane e dei peperoni verdi perfetti da fare alla griglia”, e qualche zucchina. Il supermercato in questione è dotato anche di un piano superiore in cui vendono scarpe e vestiti, reparto in cui Teresa sceglie di mettere nel carrello anche una confezione di elastici per i capelli, molto utili per viaggiare nel deserto, dove la sabbia e il vento rendono i capelli “ingestibili”. Intanto, Nicola va alla ricerca di tutt’altro prodotto: la diavolina, “fondamentale per accendere il fuoco in mezzo al deserto”.
La spesa prosegue: uno spray disinfettante, qualche confezione in lattina di fagioli e ceci. Infine, un pacco di uova: ne trovano uno davvero grande. “Il problema è che facendo gli sterrati queste si rompono tutte. Ma non riusciamo a prenderne meno”, dice. Probabilmente, confezioni più piccole non se ne vendono. Si finisce con un’altra cassa d’acqua. Arriva il momento di pagare. Qui una prima abitudine in cassa diversa dagli altri paesi: per ogni prodotto acquistato, i cassieri forniscono un sacchetto di plastica. Un vero dispendio e spreco di questo materiale altamente inquinante. Tuttavia ai due fa comodo: “Li riutilizziamo per la spazzatura”.
“In totale abbiamo speso circa 43 euro, e abbiamo notato che i prezzi sono molto simili a quelli italiani".