"Quanto guadagno facendo il bibliotecario": l'amara realtà degli stipendi in Italia

La testimonianza di Pietro, giovane uomo originario della Calabria ma residente a Milano

Un problema a cui fa fronte la maggior parte degli italiani: il carovita, e l'impossibilità di far fronte a tutte le spese, con uno stipendio medio. Il costo della vita in Italia è cresciuto vertiginosamente, ma a questo dato che, impazzito, continua a peggiorare, non è mai seguito alcun adeguamento dei salari. Si guadagna come si guadagnava quando le bollette a fine mese non arrivavano, come oggi, a cifre impossibili, si guadagna come quando l'affitto di un appartamento rappresentava una spesa tutto sommato sostenibile. Si guadagna come quando la spesa al supermercato non rappresentava un'insidia, e si guadagna, infine, come quando l'Italia era un paese in cui vivere non era impossibile per i meno abbienti.

Nel giro di pochi anni si è passato a questa nuova normalità: guadagnare 1500 euro è diventato insufficiente a vivere una vita senza disagi. Soprattutto se si vive in una grande città, soffocata da una bolla immobiliare che ha gonfiato in modi inaccettabili i costi anche anche delle singole stanze. Chi a fine mese porta a casa questa cifra così esigua, non può praticamente permettersi nulla. Una pizza il fine settimana, un po' di shopping, una gita fuori porta o (utopia) un viaggio. Tutto si riduce a un continuo e ansioso calcolo delle spese: calcolatrice alla mano, sempre attenti a far quadrare i conti. Per far sì che quei 1500 euro bastino per pagare l'affitto, le utenze, e avere la dispensa sempre rifornita.

La testimonianza di Pietro, giovane uomo intervistato a Mattino 5, morning show di Canale 5, racconta proprio questo. Il disagio, peraltro di un'intera generazione, di non poter progettare nulla. Se non di arrivare a fine mese.

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L'intervista a Mattino 5


Pietro: "Vivo a Milano e guadagno 1500 euro: impossibile risparmiare"

Pietro, originario di Lamezia Terme, vive a Milano e fa il bibliotecario. Il suo salario mensile? Circa 1500 euro. Quello che era lo stipendio medio di un tempo, per antonomasia. Uno stipendio che non è più sufficiente per fare o progettare qualcosa in più: serve sostanzialmente per garantirsi la sopravvivenza. Una vita dignitosa e accettabile in una città come quella di Milano, ma in tante altre città dell’Italia. Una stanza può andare molto bene sui 700 e 800 euro, ma sto parlando dei migliori dei casi, e siamo già a metà stipendio, si aggiungono le utenze che raramente sono al di sotto dei 250-300 euro, e a quel punto rimane quel che serve per fare la spesa e forse pagare l’abbonamento dei mezzi. Questa è la realtà: a quel punto di risparmi è difficile parlare. Il grosso dei miei soldi se ne va nel provare a sperare in un avanzamento di carriera, e investire nella formazione, l’unica prospettiva che molti non hanno. Fa paura pensare di creare una famiglia a Milano”.