Fotografare qualcuno è reato? L'avvocato: "Attenzione a dove lo fate"

Scattare una foto o girare un video a qualcuno senza il suo consenso può sembrare un gesto innocuo, ma in alcuni casi può configurarsi come un vero e proprio reato.

L'avvocato Giuseppe Di Palo chiarisce quali sono i limiti legali e quando si rischiano conseguenze penali. La legge italiana pone particolare attenzione alla tutela della privacy e della dignità personale. Riprendere qualcuno a sua insaputa, anche solo per una foto, può integrare il reato di molestie, soprattutto se avviene in un luogo pubblico o aperto al pubblico. La norma di riferimento è l'articolo 660 del codice penale, che sanziona chiunque, per motivi biasimevoli, rechi disturbo o molestia ad altre persone. Un esempio pratico aiuta a comprendere meglio la questione. Immaginiamo una persona che, in una discoteca, registri un video di una ragazza senza il suo consenso. L'intento di chi filma è deriderla pubblicamente per l'abbigliamento che indossa, ritenuto non adatto alle sue possibilità economiche. In questo caso, il comportamento non è solo moralmente discutibile, ma può avere rilevanza penale.

Quando fotografare qualcuno diventa un reato

Ciò che conta, dal punto di vista legale, è il contesto e le motivazioni della ripresa. Non è vietato scattare una foto a una persona in un luogo pubblico, ma lo diventa se lo si fa con l'intento di offenderla, umiliarla o intimidirla. Se il motivo della ripresa è biasimevole, scatta il reato di molestie, punito dalla legge con sanzioni amministrative o penali. La situazione diventa ancora più grave se la foto o il video vengono diffusi. In questo caso, si configura anche il reato di diffamazione, previsto dall'articolo 595 del codice penale. Pubblicare un contenuto che danneggia la reputazione di una persona senza il suo consenso può portare a conseguenze legali ancora più severe, soprattutto se il materiale viene condiviso su social network o piattaforme online.

La diffusione di immagini non autorizzate può inoltre causare danni psicologici e sociali alla vittima. Spesso, chi subisce queste violazioni si trova esposto a commenti offensivi e situazioni spiacevoli che possono impattare la sua vita quotidiana. Per questo, il legislatore ha previsto norme stringenti per tutelare la dignità delle persone e prevenire comportamenti lesivi. Un altro aspetto da considerare riguarda la responsabilità dei gestori delle piattaforme online. In alcuni casi, chi permette la diffusione di contenuti illeciti potrebbe essere chiamato a rispondere delle conseguenze legali. Le piattaforme hanno l'obbligo di rimuovere tempestivamente il materiale segnalato per evitare sanzioni.

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Fotografare o riprendere qualcuno potrebbe integrarsi come molestia.

Queste norme servono a garantire che nessuno possa essere ripreso o fotografato senza il proprio consenso per fini lesivi della sua dignità. La libertà di scattare foto in luoghi pubblici non può mai trasformarsi in una giustificazione per violare la privacy o la serenità di qualcuno. Conoscere la legge aiuta a evitare comportamenti che potrebbero sembrare banali, ma che in realtà possono portare a conseguenze serie. In un'epoca in cui le immagini e i video si diffondono rapidamente online, è fondamentale essere consapevoli dei propri diritti e dei limiti imposti dalla legge. Rispettare la privacy altrui non è solo una questione di educazione, ma anche di legalità.