L'esperto di tutela dei consumatori Massimiliano Dona fa chiarezza su un aspetto che a molti non è chiaro: quei centesimi in più sullo scontrino. Perché i negozi arrotondano e perché lo possono fare
Massimiliano Dona è un avvocato e presidente dell'Unione Nazionale Consumatori (UNC), tra le più note associazioni italiane dedicata alla tutela dei consumatori. È noto per il suo impegno nel difendere i diritti dei cittadini attraverso campagne di sensibilizzazione, denunce di pratiche commerciali scorrette e attività di educazione civica volte a promuovere una maggiore consapevolezza su temi fondamentali come trasparenza, sostenibilità e correttezza nei rapporti tra aziende e consumatori.
Un lavoro a tutti gli effetti di fondamentale importanza, dal momento che contribuisce a far conoscere e difendere i diritti dei consumatori, proteggendoli da abusi, frodi e comportamenti scorretti. Ma anche in difesa dei negozianti, spesso presi di mira da clienti che ignorano alcune pratiche commerciali, su cui sono rimasti indietro. Una di queste è descritta da Dona nell'ultimo video da lui pubblicato sul suo seguitissimo account Instagram (quasi mezzo milione le persone che seguono l'avvocato dei consumatori). E che riguarda una circostanza molto comune che avviene quando, arrivati alla cassa, decidiamo di pagare in contanti l'importo dovuto, che si avvicina a una cifra tonda.
Centesimi in più rispetto alla somma dello scontrino, Max Dona fa chiarezza: "Non è una truffa, è legale"
Prendiamo in esempio la situazione da lui descritta: siamo in un negozio, e l'importo che troviamo sullo scontrino è di 32 euro e 98 cent. Se tra il pagamento con carta e quello in contanti scegliamo quest'ultimo, il commerciante avrà tutto il diritto di arrotondare la somma a 33 euro. Questa è la pratica dell'arrotondamento, che avviene "perché ho pagato in contanti", spiega Max Dona. Il quale specifica che tutto questo è regolamentato dalla legge, e infatti ritroviamo l'indicazione, se facciamo attenzione, anche sullo scontrino che abbiamo ricevuto in cassa. Troveremo la scritta "arrotondamento per decreto legge 50 del 2017".
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Se volete evitare l'arrotondamento, conclude l'esperto di tutela dei consumatori, non vi resta che pagare con carta. Ma se scegliamo i contanti e paghiamo qualche centesimo in più tranquilli, non vi stanno rubando soldi.
Un informazione senz'altro utile che fornisce Dona: l'avvocato si concentra sull'educazione a un consumo più consapevole, invitando le persone a riflettere sulle proprie scelte d'acquisto e a comprendere meglio le dinamiche del mercato. Dona opera per riequilibrare il rapporto di forza tra consumatori e aziende, promuovendo maggiore trasparenza e correttezza, e si impegna a sensibilizzare non solo sui diritti, ma anche sui doveri che i consumatori hanno, come l'onestà nel rispetto di contratti e pagamenti.