Negozi, attenzione a questa scorrettezza nello scontrino: "50 cent aggiunti ingiustamente"

La scorrettezza applicata in alcuni negozi, soprattutto i locali dediti alla somministrazione di cibi e bevande. Il sovrapprezzo è lecito, ma va indicato sempre: la spiegazione dell'esperto di tutela dei consumatori

"Buongiorno avvocato, ho pagato 5,50 euro per un kebab all'una di notte, invece di 5 euro come da menu. Il sovrapprezzo non era segnalato: è legale applicare prezzi diversi per lo stesso prodotto, in base all'orario senza indicarlo chiaramente?". Questa è la domanda arrivata, da parte di un utente, a Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, il quale, molto attivo sui social, ogni giorno si prodiga per costruire nel consumatore quella coscienza dei propri diritti da un lato, ma anche quella cultura che a tanti manca in materia di commercio. Ed è proprio il caso del cittadino che ha posto all'esperto di tutela dei consumatori questo quesito.

Dal momento che la risposta è sì, il prezzo può cambiare a seconda dell'orario. Ma, specifica Dona, è chiaro che bisogna sempre indicarlo al cliente, che non deve essere mai all'oscuro delle decisioni che lo riguardano. In particolare, la risposta del volto dell'Unione Nazionale Consumatori è: “Sarebbe legittimo fare prezzi diversi a seconda dell'orario, purché sia indicato chiaramente in un tariffario esposto. Nulla vieta di far pagare di più durante il weekend o dopo una certa ora, perché effettivamente cambia l'impatto sul lavoro dell’esercente. Sempre con trasparenza, i prezzi vanno sempre indicati”.

Negozi, l'importanza della tutela dei consumatori: conoscere i diritti difende dalle scorrettezze dei disonesti

La tutela dei consumatori è un tema cruciale per garantire un equilibrio tra i diritti delle persone e il potere delle imprese. Essere consapevoli dei propri diritti può fare una grande differenza nel prevenire abusi e scorrettezze. Conoscere i diritti per difendersi è sacrosanto. Le normative sul consumo offrono strumenti per proteggere i cittadini, ad esempio il diritto di recesso, la garanzia sui prodotti, e la protezione contro pratiche commerciali scorrette. Essere informati permette di riconoscere quando un comportamento è illecito e di agire di conseguenza, evitando di subire ingiustizie.

E, nel caso analizzato da Dona, è utile per evitare che i furbi approfittino della nostra ignoranza. Purtroppo, aziende o negozianti disonesti sfruttano la disinformazione delle persone per imporre clausole vessatorie o vendere prodotti scadenti. Una maggiore educazione dei consumatori riduce queste pratiche, obbligando le aziende a comportarsi in modo etico.

La tutela dei consumatori non è solo un "dovere" per le aziende, ma una parte essenziale della costruzione di un rapporto di fiducia. Quando i consumatori sono tutelati, sono più propensi a tornare a fare acquisti, a dare recensioni positive e a contribuire al successo dell’impresa.