In Italia un'altra chiusura di attività: una storica cartoleria di Arezzo, in Toscana. Chiude dopo quattro generazioni
Il nostro giornale dà spesso spazio a un argomento, ahinoi, ogni giorno attuale, come quello della chiusura di attività commerciali. Che siano appena nate, o aperte da decenni, ogni saracinesca abbassata per sempre rappresenta un tasselli di un puzzle più grande, che racconta di come le piccole attività in Italia stiano lottando per sopravvivere.
A chiudere in questi giorni di dicembre è una cartoleria di Arezzo, città della Toscana. La decisione amara è stata presa dopo ben 41 anni di attività: una vita intera dedicata a un negozio, che oggi, però, con i tempi e le esigenze profondamente cambiate, non rende più come un tempo. L'attività in questione è la cartolibreria Marisella Chieli, come riporta Il Corriere di Arezzo.
Toscana, chiude la storica cartoleria di Arezzo dopo 41 anni di attività
Le motivazioni dietro la scelta di chiudere i battenti sono sia di carattere personale, che pratico. Il desiderio di riposare, da un lato, dopo anni e anni di attività, e l'esigenza di mettere la parola fine a una lotta quotidiana. Tenere aperta un'attività commerciale oggi rappresenta una sfida, e sono mille i fattori contro. Il boom dell'e-commerce è una delle principali cause. Colossi come Amazon e Zalando offrono prezzi spesso imbattibili e la comodità della consegna a domicilio. A ciò si aggiunge la burocrazia italiana, tra le più complesse d’Europa. Aprire o gestire un negozio richiede una mole infinita di permessi, documenti e scadenze fiscali. Molti commercianti si trovano sommersi da pratiche amministrative, senza il tempo o le risorse per dedicarsi alla crescita della loro attività.
La crisi del commercio in Italia
Un altro fattore cruciale è la competizione globale. Prodotti a basso costo provenienti dall'Asia invadono il mercato, mettendo sotto pressione i piccoli commercianti che puntano su qualità e artigianalità. Questo è particolarmente evidente nel settore dell'artigianato, dove molti laboratori storici hanno chiuso perché incapaci di competere con i prezzi stracciati della concorrenza. Sempre più persone preferiscono centri commerciali o acquisti online, percepiti come più comodi e veloci. Questo ha svuotato i centri storici di molte città, trasformandoli in luoghi silenziosi e privi di vita.
Il cambiamento delle abitudini dei consumatori è un ulteriore colpo. Sempre più persone preferiscono centri commerciali o acquisti online, percepiti come più comodi e veloci. Questo ha svuotato i centri storici di molte città, trasformandoli in luoghi silenziosi e privi di vita.