La piaga del caro affitti in Italia: Matteo è costretto a vivere in macchina, nonostante un lavoro full time
Una storia che ha dell’incredibile è stata raccontata nel corso del programma di Canale 5 Mattino Cinque, e che spiega molto bene la conseguenza del caro affitti nel nostro paese. Protagonista è Matteo, che da un anno esatto vive in auto, in un parcheggio fuori Firenze. Il suo calvario è cominciato 7 anni fa, in seguito a un incidente in moto, che gli ha causato una ferita al braccio, che non è ancora guarito. “Vado avanti con la morfina”, ha detto.
Prima dell’incidente lavorava come guardia del corpo: “Avevo una vita comoda, ma dopo l’incidente non ho più potuto fare quel lavoro. Mi è toccato reinventarmi, ma non ho saputo reagire. Sono stato tre anni in depressione, mi è cambiata totalmente la vita. Sono tornato a casa dai miei genitori, e le cose non andavano male. Avevo un tetto sulla testa, avevo mia mamma e il mio babbo”. Le cose sembrano mettersi bene per lui: trova un lavoro, e la sua vita ricomincia. Ma a cambiare nuovamente tutte le carte in tavola è il Covid: la sua azienda ricorre a una riduzione del personale, “io ero l'ultimo arrivato, per cui ho perso il lavoro”.
A peggiorare il tutto, la morte della mamma, sempre, come racconta a Mattino Cinque, per il maledetto virus arrivato dalla Cina. “Papà è andato a vivere da mia sorella, ed io sono rimasto nella casa dei miei genitori”. Ma dopo un po’, rimasto disoccupato e non potendo quindi pagare l’affitto, “mi hanno dato lo sfratto”. La cosa più assurda, è che “il comune non mi ha potuto dare una casa di emergenza, perché mio padre riceveva due pensioni, per cui il reddito era troppo alto, anche se non viveva con me, ma era nel mio stesso nucleo familiare”.
Caro affitti: la storia di Matteo, senzatetto da un anno nonostante un lavoro a tempo pieno
Le cose, incrociando le dita, potrebbero migliorare. Matteo è stato ripreso a lavorare dalla sua vecchia azienda, dove si occupa di vigilanza: “Sto in portineria, guardo le telecamere e controllo chi entra e chi esce”. Da un mese ha un contratto a tempo indeterminato. "Guadagno 1400 euro al mese, 1500 se faccio straordinari”. Nonostante ciò, l’uomo non sa se riuscirà a permettersi di vivere in una casa: “Gli affitti qui vanno dai 900 euro in su”.
Il pensiero fisso di Matteo, nonché la sua ragione di vita, è suo figlio. "Ha 14 anni, è un angelo. Stringo i denti e tiro avanti, quando posso vado da lui. Devo ringraziare con tutto il cuore la mamma di mio figlio, che non mi fa pesare il fatto che non la posso aiutare. Il bambino è sempre con lei, dal momento che di sicuro non porto mio figlio a dormire in macchina".