Nonostante l’attesa mensilità aggiuntiva di dicembre, la tredicesima rischia di trasformarsi in un’illusione: tra rincari di bollette, spesa alimentare e trasporti, il "bonus" di Natale sarà interamente assorbito dalle spese obbligatorie. Le famiglie italiane, già provate dall’aumento del costo della vita, vedono svanire l’opportunità di godere di un sollievo economico reale.
La tredicesima è un elemento fondamentale del sistema retributivo italiano, percepito sia dai pensionati sia dai lavoratori dipendenti, e rappresenta una mensilità aggiuntiva erogata a dicembre. Storicamente, è stata introdotta per offrire un supporto economico durante il periodo natalizio, consentendo alle famiglie di far fronte alle spese straordinarie di fine anno. In Veneto, come nel resto d’Italia, la tredicesima è attesa con ansia, ma quest’anno rischia di essere interamente assorbita dai rincari.
Secondo i dati della Cgia di Mestre, la somma complessiva che arriverà a 3.135.100 contribuenti veneti, tra cui 1.313.501 pensionati e 1.821.599 lavoratori dipendenti, ammonta a 4,1 miliardi di euro, con una media di circa 1.300 euro lordi a persona. Tuttavia, l’aumento generale del costo della vita – dai beni alimentari ai trasporti – inciderà pesantemente sulla capacità di spesa delle famiglie, trasformando quella che era una risorsa aggiuntiva in un semplice strumento per coprire i rincari accumulati nel corso dell’anno.
I numeri della spesa media
L’analisi dei dati Istat rivela l’impatto significativo dell’inflazione sui bilanci familiari in Veneto. Nel 2023, la spesa media mensile per tutte le voci del paniere è stata di 2.844,95 euro, un aumento rispetto ai 2.708,75 euro del 2022 e ai 2.562,57 euro del 2021. Si stima che nel 2024 questa cifra raggiungerà i 2.890,45 euro, con un incremento di 45,50 euro al mese rispetto al 2023 (pari a 546 euro in più su base annua) e di ben 327,90 euro al mese rispetto al 2021 (3.934,80 euro annui).
Tra le principali voci di spesa si evidenziano:
- Abitazione: Nel 2023, le famiglie hanno speso mediamente 953,65 euro al mese, cifra destinata a salire a 968,90 euro nel 2024. Nel 2022, questa voce aveva registrato un picco a 985,25 euro a causa dell’impennata dei costi di luce e gas.
- Carrello della spesa: La spesa alimentare è passata da 450,20 euro mensili nel 2021 a 518,55 euro nel 2023, con una stima di 536,85 euro nel 2024. Questo significa che rispetto al 2021, nel 2024 le famiglie spenderanno 86,65 euro in più al mese, ovvero circa 1.040 euro in più all’anno.
- Trasporti: La spesa mensile per i trasporti è aumentata da 282,60 euro nel 2021 a 347,40 euro nel 2023, con una stima di 352,95 euro per il 2024. Ciò si traduce in un incremento annuale di 844,20 euro rispetto al 2021.
Un dato in controtendenza è rappresentato dalla spesa per la salute, che ha registrato un calo costante: dai 132,80 euro al mese nel 2021 ai 112,30 euro del 2023. Questo trend riflette un fenomeno preoccupante: molte famiglie, soprattutto anziani, stanno rinunciando a cure mediche per motivi economici, con un impatto negativo sul benessere della popolazione.
La tredicesima: sollievo o rincorsa?
Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, ha evidenziato come la tredicesima, nonostante rappresenti una boccata d’ossigeno, sia già ipotecata dai rincari e dalle spese obbligatorie. Questo fenomeno riduce notevolmente la capacità della mensilità aggiuntiva di rilanciare i consumi locali o di stimolare l’economia regionale. Le famiglie più fragili, in particolare quelle dei lavoratori atipici, sono ulteriormente penalizzate, restando escluse dai benefici fiscali e sociali.