"Al panificio hanno aggiunto 0.20 cent in più sullo scontrino per questo motivo: è legale?": la denuncia

Panificio chiede al cliente un sovrapprezzo per un servizio aggiuntivo: è legale, e l'esperto di tutela dei consumatori spiega il perché

Una delle tematiche più dibattute degli ultimi tempi nel mondo del commercio e, in particolare, di quello legato alla ristorazione, è quello dei sovrapprezzi. Voci di costo che il cliente si ritrova sullo scontrino finale, e di cui, il più delle volte, si accorge solo una volta aver già pagato la somma in più. Merito, molto spesso, della disattenzione del consumatore, non abbastanza attento a cartelli o avvisi dei commercianti, o dei cambiamenti in corso. Ma, altrettanto spesso, capita anche che il cliente venga ingannato, facendogli, di fatto, pagare anche pochi centesimi in più, senza prima avvisarlo della reale motivazione.

Questione che ha trovato ampio spazio nel corso dell’estate del 2023, quando, a seguito di una serie di scontrini pubblicati da clienti amareggiati e divenuti poi virali sui social, molti giornali avevano ripreso queste micro-notizie, trasformandole in veri e propri casi. Che hanno anche tenuto acceso un certo animato dibattito nell’opinione pubblica, e a lungo. Il motivo è ovvio: ci riguarda tutti, dal momento che lo scontrino fiscale è qualcosa con cui abbiamo a che fare letteralmente tutti i giorni, e che stringiamo tra le mani ogniqualvolta lasciamo un negozio dopo un acquisto.

Forse merito di quella 'campagna' sullo scontrino, moltissimi italiani si sono tolti un po’ il vizio di gettare via lo scontrino l’attimo dopo averlo ricevuto dal cassiere. Iniziando, così, a fare molto più caso a tutte le voci di costo pagate: spesso, senza nemmeno ancora lasciare il negozio. Atteggiamento senz’altro utile, ad accrescere, perlomeno, la coscienza del consumatore, e ad alzare la soglia della sua attenzione. Ma, talvolta, questa attenzione diventa ossessiva, e trasforma in convinzioni anche considerazioni inesatte.
È il caso del consumatore che ha richiesto l’intervento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, dopo che, come ha raccontato, si è ritrovato a pagare 0.20 cent in più in panificio, per aver chiesto al personale di tagliare in due la focaccia da acquistare. “È legale?”, si chiede.

Panificio chiede 0.20 cent in più per il taglio dei prodotti: è perfettamente legale   

In un panificio hanno messo un cartello dicendo che il taglio della merce costa 0.20 cent: io, ad esempio, ho acquistato un quadrato di focaccia, e per farlo tagliare in due mi hanno addebitato 0.20 cent. Ma è legale?”, chiede a Dona l’anonimo consumatore.


Se te lo dicono, sì”: risponde l’esperto di tutela dei consumatori. Il motivo è semplice: “In questo caso è del tutto legittimo. Poi possiamo discutere se sia il caso, ma il lavoro va pagato. Soprattutto se comunicato trasparentemente al cliente sì: è legale”.