Tutela dei consumatori, la questione del giorno affrontata da Massimiliano Dona riguarda una pasticceria e la richiesta 'esagerata' di una cliente
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, è una forza. Tutti i giorni -letteralmente, risponde alle sollecitazioni dei molti italiani che lo contattano per i motivi più svariati, tutti inerenti, com’è ovvio, la tutela dei consumatori. Situazioni più svariate, che mettono in luce i tantissimi problemi che nascono quando ci si trova in un negozio, o al supermercato. Circostanze regolamentate dalla legge, spesso, però, aggirata, con trucchi e stratagemmi, dal commerciante, al fine di vendere di più. Il consumatore, però, ed è questo il messaggio che Dona manda tutti i giorni alla sua community di seguaci, deve essere preparato. Su cosa? Sulle leggi che lo tutelano, e, soprattutto, sui diritti che difendono la sua capacità d’acquisto. Una materia, insomma, che ci riguarda davvero tutti, e su cui Dona fa un ottimo lavoro di divulgazione e informazione.
In uno dei suoi video più recenti, l’esperto di tutela dei consumatori risponde al quesito che gli è stato mosso da un commerciante. Nel dettaglio, a scrivere a Massimiliano Dona è un pasticcere. Questi, una mattina, si è trovato una spiacevole circostanza: dover dire di no a una cliente che chiedeva di acquistare quasi tutta la merce esposta in vetrina.
Cliente in pasticceria ordina quasi tutta la merce esposta, il commerciante si rifiuta di vendere: "Ho sbagliato?"
Il messaggio che il pasticcere ha inviato a Dona recita così: "Ho una pasticceria, e mi è capitato che una cliente al mattino arriva in negozio e mi chiede una quantità importante di dolci (bignè) senza aver prenotato. Le ho detto di no, e che se fosse passata al pomeriggio le avrei preparato qualcosa. La vetrina era piena di dolci, ma se avessi dato tutto a lei per esaudire la sua richiesta sarei stato senza vendita per tutta la mattina. Ho sbagliato?”, si interroga il commerciante.
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A questa domanda Dona risponde con un video, in cui dimostra che sì, per quanto le sue ragioni siano comprensibili, il pasticcere ha sbagliato. Il motivo è semplice: “Se tu esercente metti in vetrina qualcosa, quella è un’offerta al pubblico. Quindi chiunque può pagare il prezzo e comprare tutti i pezzi che vuole. Sinceramente non capisco il fatto: “Mi finiscono i cornetti”, se non per un motivo. E cioè che il cornetto non lo vendi da solo, ma lo vendi insieme al cappuccino e al caffè: fai una vendita abbinata. E quindi, se ti finiscono i cornetti, non puoi più vendere cappuccino e caffè. Allora fai una cosa, ti dò un consiglio: falli uscire un po’ alla volta. Ne tieni fuori solo 5, 6 o 7, perché tutta la merce può essere comprata dal consumatore”.