Gino Cecchettin: "Combatto l'odio guardando la foto di Giulia"

Gino Cecchettin parla dei sentimenti di ira e rancore, e del modo in cui, pensando a sua figlia Giulia, sia capace di scacciarli via

Gino Cecchettin, papà di Giulia Cecchettin, 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, è stato ospite, di recente, de La Terrazza della Dolce Vita, iniziativa organizzata a Rimini a cura di Simona Ventura e Giovanni Terzi. In questa occasione, Cecchettin, guidato dai due conduttori dell'evento, ha ripercorso la drammatica vicenda che lo ha reso, suo malgrado, noto al grande pubblico: il femminicidio di sua figlia. Una morte che ha sconvolto l'Italia, e che ha spinto Gino a impegnarsi nel sociale per combattere la violenza contro le donne, piaga di cui la società italiana è, purtroppo, gravemente affetta. L'iniziativa su cui sta lavorando, è una fondazione, che sarà costituita questo autunno, in ricordo di Giulia, finalizzata a fermare la violenza contro le donne.

Una lunga chiacchierata, quella tra Cecchettin, Terzi e Ventura, con diversi e salienti passaggi. Uno dei quali ha riguardato i sentimenti di odio e vendetta che, ha chiesto la conduttrice e showgirl riminese, inevitabilmente nascono nel cuore di un genitore la cui figlia è stata assassinata.

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Gino Cecchettin: "Concentrandomi sull’amore per Giulia, automaticamente escono nuove cose belle"

Hai mai combattuto l’odio?”, chiede Simona Ventura a Gino Cecchettin. “Sapevo che sarebbero arrivate le ondate di odio e rancore, perché è umano. E ho detto: devo stare fermo e saldo, per Elena e Davide. In quei giorni, avevo davanti la foto di Giulia, che stavamo utilizzando per le ricerche. Mi son detto: mi concentro su di lei. So che ogni volta che mi concentrerò su quella foto, non potrò provare odio. Qualsiasi cosa di brutto mi arriva, guardo quella foto, e tutto cambia. Miracolosamente ci sono riuscito. Sono riuscito a farne uno strumento per la vita. Poi certo, non è semplice farlo tutti i giorni, così ho cercato di elaborare delle altre metafore. Sicuramente, i sentimenti di ira e odio fanno male, ma perché mi devo far ferire dai sentimenti negativi? Concentrandomi sull’amore e sulle cose belle, automaticamente escono nuove cose belle".

Cecchettin ha poi commentato la diffusione, da parte dei giornali, della conversazione avvenuta tra Filippo Turetta, assassino di Giulia, e suo padre Nicola, nel corso del primo colloquio avvenuto tra i due nel carcere in cui il 22enne è rinchiuso dal giorno del suo arresto, avvenuto in Germania. "Non sei un mostro, è stato un momento di debolezza", aveva detto Turetta padre al figlio. Cecchettin commenta così la vicenda: "Non sta a me giudicare l’operato di un altro papà, anche se è il papà di chi mi ha tolto mia figlia. E non lo giudicherò, sta già subendo troppi giudizi. Una cosa mi sento di dire, e cioè che alcune notizie non andavano divulgate, perché son vecchie e fanno solo male. Se una cosa non crea valore ma solo scoop, possiamo evitare di diffonderle. In questo caso, dal mio punto di vista, non ha creato valore".