Omicidio di Tommaso Onofri, uno dei due rapitori del piccolo ha ottenuto la semilibertà
Uno dei casi più dolorosi della cronaca nera italiana. Il rapimento, e poi l'uccisione di Tommaso Onofri, bimbo di 17 mesi rapito a Parma la sera del 2 marzo 2006 da due uomini, che lo uccisero subito dopo averlo sottratto alla sua famiglia. Per l'omicidio e l'occultamento del cadavere della piccola vittima, furono condannati al carcere Mario Alessi, autore materiale del delitto, e Salvatore Raimondi. Quest'ultimo, notizia di poche ore fa, ha ottenuto la semilibertà dopo 18 anni di carcere.
Tommaso Onofri, semilibertà per uno dei suoi rapitori: Raimondi lavorerà come magazziniere
A Raimondi è quindi concesso uscire di mattina dal carcere di Forlì in cui sta scontando la sua pena, e di andare a lavorare come magazziniere.
All'epoca del processo, la versione di Raimondi fu quella ritenuta attendibile dai giudici: l'uomo raccontò, infatti, che a uccidere il piccolo Tommy era stato Alessi. Quest'ultimo fu condannato alla pena dell'ergastolo. Pena più leggera, invece, per Salvatore Raimondi, che oggi, dopo 18 anni dal delitto, potrà tornare, anche se in parte, a vivere una vita 'normale'.
Salvatore Raimondi fu colui che prese Tommaso dalla casa di campagna in cui viveva con la famiglia. Sfilò il piccolo dal seggiolone su cui era seduto. Quella sera, i due rapinatori, dopo che si furono introdotti in casa minacciando il papà della vittima con un coltello, legarono tutti coloro che trovarono. La madre e il padre di Tommy, e anche il fratellino di 8 anni. Nel far questo, Raimondi lasciò, senza rendersene conto, un'impronta su un pezzo di nastro adesivo utilizzato per immobilizzare tutta la famiglia.
Oltre alla condanna per il rapimento di Tommaso Onofri, Salvatore Raimondi è stato condannato anche a tre anni e mezzo per il reato di estorsione nei confronti di un detenuto.
Oltre ai due rapitori, è stata condannata a scontare 24 anni di carcere anche Antonella Conserva, la donna che all'epoca dei fatti era fidanzata con Alessi.