Trento, 43enne aggredito da un orso: ferito alle gambe, è in ospedale

Trento, un turista francese di 43 anni è stato vittima di un attacco da parte di un orso. Paura a Dro, comune dove si è consumato l'episodio. Si riaccende, così, il dibattito relativo alla presenza dei mammiferi nei dintorni di centri abitati

Non sarebbe in pericolo di vita il turista francese di 43 anni che poco fa è stato aggredito da un orso, in provincia di Trento. Si attendono aggiornamenti sullo stato di salute dell'uomo, ma per il momento si sa che questi avrebbe avuto un incontro ravvicinato finito male con l'animale mentre passeggiava a Naroncolo, nel comune di Dro, in provincia di Trento. Non si sa ancora come sia riuscito ad attirare l'attenzione dei soccorritori, fatto sta che il turista francese è stato trasportato in codice rosso al più vicino ospedale, con ferite agli arti inferiori.

Trento, turista aggredito da un orso: ferite alle gambe, non sarebbe in pericolo di vita

L'orso, quindi, lo avrebbe aggredito alle gambe. Mentre i medici si occupano del 43enne, la forestale sta effettuando i rilievi del caso per risalire all'identità del mammifero. A quanto pare, come ha fatto sapere il sindaco di Dro, Claudio Mimiola, l'aggressione sarebbe avvenuta in una zona boschiva alla fine di una via attrezzata, non lontano dal paese. L'animale, quindi, si aggirava indisturbato lì dove il turista aveva scelto di passeggiare per una camminata mattutina. 

La morte di Andrea Papi

Si riaccende così il dibattito sulla presenza degli orsi in zone boschive come quella in cui si è verificato l'incidente di poco fa. Il caso recente più eclatante in Italia è stato quello della morte di Andrea Papi, un ragazzo di 26 anni mortalmente aggredito da un'orsa il 5 aprile dell'anno scorso. Il giovane è stato assalito dall'animale mentre si allenava sui sentieri del Monte Peller. Grande sgomento in occasione della straziante fine di Papi, a cui è seguita una polemica relativa all'abbattimento dell'animale.

Con l'opinione pubblica che si era divisa tra il 'sì' all'uccisione dell'orsa, perché ritenuta pericolosa, e il 'no'. A sostegno del 'no', chiaramente, gli animalisti e tutti coloro che difendono il diritto degli animali di vivere certi spazi, anche se vicini alla città. Sostenendo, quindi, il dovere, dell'uomo, di adattarsi alle esigenze di questi animali.