Attentato a Trump, Corey Comperatore aveva 50 anni. Sua figlia Allyson su Facebook: "Papà si è preso un proiettile per noi"
Un episodio che entrerà nei libri di storia, e che ha probabilmente cambiato volto alla corsa alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti in programma il prossimo novembre. L'attentato ai danni dell'ex presidente Usa, Donald Trump, ha rappresentato un momento estremamente drammatico per gli States. Il tycoon, candidato del Partito Repubblicano, è stato colpito di striscio all'orecchio da un proiettile sparato da un cecchino, la cui identità è stata resa nota in queste ore: si tratta del 20enne Thomas Matthew Crooks, rimasto ucciso dagli agenti dei servizi segreti. L'episodio si è consumato quando in Italia era la notte tra sabato e domenica a Butler, cittadina della Pennsylvania.
Mentre l'America si interroga su cosa sia accaduto, su come sia stata possibile una simile falla nel blindato sistema di sicurezza che circonda figure cruciali della politica come Trump, l'opinione pubblica piange Corey Comperatore, l'altra vittima del sanguinoso comizio.
Corey Comperatore, la figlia su Facebook: "Papà è morto da eroe per proteggere noi"
Comperatore aveva 50 anni, ed era lì insieme alla famiglia. A quanto ha riferito alla stampa americana Allyson, figlia dell'uomo, costui sarebbe morto da eroe. Intercettato il pericolo, Corey, ex capo dei vigili del fuoco, con il suo corpo avrebbe fatto da scudo alle figlie, per proteggerle dagli spari in corso. Eroe è come lo chiama, senza indugi, Josh Shapiro, governatore della Pennsylvania. La vittima era un grande supporter dell'ex presidente Donald Trump, e quel giorno era lì a suo supporto.
Sta facendo il giro del web il post pubblicato da Allyson, che parla del papà con parole amorevoli e colme di tristezza. "Ieri il tempo si è fermato. E quando è ripartito, io e la mia famiglia abbiamo iniziato a vivere un incubo a occhi aperti. Quella che sarebbe dovuta essere una bella giornata che non vedevamo l’ora sarebbe arrivata (soprattutto mio padre), si è trasformata nell’esperienza più traumatica che si possa immaginare. So che i media parleranno di quanto accaduto. E proverò a fare del mio meglio dal guardare ogni cosa, soprattutto perché l’ho già visto e vissuto in tempo reale. Ma voglio che tutti sappiano quel che i media non possono riportare, e quel che non diranno su di lui", scrive la ragazza.
"Era il miglior papà che una ragazza possa desiderare. Io e mia sorella non abbiamo mai avuto bisogno d’altro. Se lo chiamavi, lui rispondeva, e faceva tutto quel di cui avevi bisogno. Faceva amicizia con tutti [...]. Era un uomo di Dio, amava profondamente Gesù [...]. I media non diranno che è morto da eroe della vita vera, quanto velocemente ha spinto me e mia mamma a terra, che mi ha fatto da scudo contro il proiettile che arrivava verso di noi. Amava la sua famiglia, a tal punto da prendersi un vero proiettile al posto nostro. E non voglio far altro che piangerlo e dirgli grazie".